La nuova Ferrari sarà svelata a fine gennaio. Nessuna presentazione in pompa magna. "Non ce la meritiamo" aveva aggiunto Sergio Marchionne. Gestione oculata delle risorse certo, ma anche un pizzico di rabbia agonistica, di voglia di ripartire dopo una stagione disastrosa, di non perdersi in frivolezze ma andare dritti a Jerez de la Frontera, a lavorare sodo. Non ha ancora un nome (per ora è nota come Progetto 666, laddove la cifra è semplicemente dovuta alla numerazione progressiva dei progetti della Scuderia, ndr.) ma la nuova monoposto è chiamata a ridurre il gap con Mercedes e Red Bull e dovrà farlo partendo da molto indietro. Ma come apparirà la prima Ferrari nata integralmente sotto la supervisione tecnica di James Allison? Proviamo a fare il punto delle indiscrezioni che già sono iniziate a circolare.
ANTERIORE. A detta di Fernando Alonso rappresentava uno dei maggiori punti critici della vettura del 2014. Nei mesi scorsi in molti avevano ipotizzato un passaggio allo schema push rod per le sospensioni anteriori, ma ultimamente rimbalza insistentemente la voce che la nuova monoposto monterà ancora la soluzione a tirante pull rod. La conferma di questa tipologia potrebbe suscitare perplessità considerando le difficoltà di adattamento incontrate dai piloti, specialmente Raikkonen, nei corso della stagione passata. Tuttavia occorre considerare che la riconfigurazione di tutta la sospensione anteriore non solo richiederebbe un impegno mostruoso in sede di progettazione (nonchè in termini economici), ma imporrebbe di rimettere in discussione l'intera areodinamica della monoposto. Se infatti lo schema push rod permette un setup più rapido e semplice, quello pull rod consente di collocare più in alto il cockpit con notevoli vantaggi in termini di convogliamento dei flussi d'aria verso il fondo vettura. Inoltre c'è da dire che a inizio stagione 2013 lo schema pull rod delle sospensioni Ferrari si era molto ben comportato, soprattutto nel rapporto con le gomme, andando in seria difficoltà solo dopo Silverstone quando Pirelli ha introdotto le nuove coperture. Per quanto riguarda la forma del muso, fermo restando il divieto imposto dal nuovo regolamento di ricorrere a soluzioni esteticamente estreme come quelle viste l'anno scorso, questo dovrebbe essere meno basso per favorire meglio il passaggio dei flussi d'aria, ma al momento è difficile dire se sarà corto in stile Mercedes o più affusolato in stile Red Bull.
POSTERIORE. Saranno certamente confermate in questa sezione le sospensioni di tipo push rod. Tuttavia, come riportato da f1analisitecnica.com, Allison potrebbe rivoluzionarne il funzionamento adottando lo schema con puntoni di reazione posizionati in basso già sperimentato in Lotus. Questa soluzione arrecherebbe notevoli benefici in termini di spostamento dei pesi verso il basso, abbassando in questo modo il baricentro globale della vettura.
POWER UNIT. È questa l'area in cui gli ingegneri di Maranello dovranno impegnarsi di più per ridurre il gap con i migliori. La mancanza di cavalli rispetto al V6 Mercedes è stato il vero tallone d'Achille della passata stagione e proprio dai campioni in carica di Stoccarda la Ferrari potrebbe copiare alcune soluzioni, prima fra tutte quella di separare la turbina dal compressore. Anche l'intercooler potrebbe essere collocato esternamente rispetto al blocco motore, magari alloggiato da qualche parte nel telaio come avviene per le frecce d'argento e diversamente da quanto visto sulla F14T nella quale era collocato nello spazio tra le due file di cilindri del V6, causando notevoli problemi di raffeddamento. Il turbo, sempre fornito dalla statunitense Honeywell, sarà di dimensioni più grandi. Questo quasi certamente comporterà l'adozione di fiancate più larghe, specialmente nella cosiddetta zona coca-cola (la regione del retrotreno in cui il telaio si restringe in prossimità delle ruote posteriori, ndr.). Probabile infine l'utilizzo di collettori di scarico più corti rispetto all'anno scorso.