Un anno fa diceva:"I primi sei gran premi saranno cruciali per decidere se smetterò in Moto GP". Con queste parole il Dottore si preparava ad affrontare la stagione 2014, pretendendo da se stesso una competitività che sembrava ormai smarrita. ll celebre motto decoubertniano non può certo ispirare un fuoriclasse della sua pasta. Per gente come lui l'importante non potrebbe mai essere partecipare. Valentino sa bene che quelli come lui non sono fatti per essere lì, a metà schieramento, a fare a sportellate per un settimo posto. Nemmeno a 35 anni, dopo 9 titoli conquistati. Devono essere davanti a lottare ruota a ruota con i migliori, anche se questi hanno dieci anni in meno e motociclette cucitegli addosso come camicie su misura. Non avrebbe semplicemente avuto senso continuare senza essere all'altezza della propria leggenda. E allora le cose non potevano continuare come negli ultimi anni, anche a costo di scelte dolorose come interrompere lo storico sodalizio tecnico con Jeremy Burgess e scommettere su Silvano Galbusera, proveniente dalla SBK: "E' stata una decisione difficile, anche per il rapporto che ci legava, ma è stata anche una decisione coraggiosa della quale ero abbastanza sicuro, anche perché oggi il modo di lavorare in Moto GP è diverso rispetto al passato". Ed è stata una scommessa stravinta. Due vittorie a Misano e Phillip Island, una pole position a Valencia (la prima in quattro anni, ndr.), sistematicamente più veloce del suo compagno di squadra Jorge Lorenzo, 295 punti iridati e soprattutto un ritrovato e rinnovato feeling con la propria Yamaha M1, che gli ha permesso di tornare ad essere il Valentino che tutti conosciamo: feroce in staccata, velocissimo sul passo gara, decisivo nei momenti cruciali. La vittoria del mondiale non è stata mai veramente in discussione, con 10 vittorie consecutive nelle prime 10 gare Marc Marquez aveva già ipotecato il titolo a metà stagione, ciononostante Rossi sente - e gli addetti ai lavori gliene danno merito - di aver vissuto la propria miglior stagione nel Motomondiale, come racconta sulle pagine del magazine Autosport. "Non sono mai stato così forte. Ho lavorato tanto quest'anno su tutti i piccoli dettagli. Tutto è cambiato. Prima di tutto i miei avversari, che sono più giovani e più forti di quanto lo fossero in passato. E io sono più vecchio, anche se mi sento al 100%". Nella seconda parte della stagione infatti, complice anche una leggera flessione dello spagnolo, il fuoriclasse marchigiano è stato spesso il più veloce in pista: "Sono davvero felice e orgoglioso, è stata un'ottima stagione perché sono riuscito a migliorare la mia velocità e i miei risultati di tanto rispetto alla stagione passata. Era un obiettivo molto importante per me perché dovevo decidere se continuare o fermarmi. Mi sono divertito tanto, ci sono state molte belle gare e altrettante battaglie". Per la prima volta dopo quattro anni, Valentino Rossi si appresta ad affrontare la nuova stagione come agguerrito pretendente per il titolo mondiale. L'appuntamento è fissato al 29 marzo 2015, circuito di Losail.
MotoGPVAVEL