L'espressione sul volto e il tono delle voci dei medici, meno cupo e dimesso rispetto a ieri, contribuiva già ad allietare un poco l'animo dei tanti appassionati collegati alla sala stampa del centro universitario ospedaliero di Grenoble, dove Micheal Schumacher è ricoverato, in gravi condizioni e in coma artificiale, da domenica dopo un incidente sugli sci occorsogli a Meribel. Nel tardo pomeriggio le condizioni di Schumi hanno avuto un "leggero miglioramento", che ha indotto l'équipe a compiere un secondo intervento neurochirurgico "per ridurre la pressione intracraniale". Il quadro di salute del sette volte campione del mondo di Formula 1 rimane critico, ma si prospettano 24 ore più serene rispetto a quelle precedenti.

"L'intervento ha avuto un buon esito - così i medici del nosocomio francese - lo abbiamo visto dalla risonanza che ha anche denotato una situazione più controllata rispetto a ieri. Abbiamo cercato di rimuovere l'ematoma sul lato sinistro, abbiamo ridotto la pressione intracraniale ma la risonanza magnetica ha mostrato che ci sono altri danni. Non possiamo dire che sia fuori pericolo, ma abbiamo guadagnato un po' di tempo: in rianimazione le cose evolvono molto rapidamente".

"Oggi non siamo nella stessa situazione di ieri. Schumacher è ancora in stato di ipotermia ed è mantenuto in coma artificiale, ma non siamo in grado di dirvi cosa succederà dopo. Parlare del futuro sarebbe disonesto, parliamo solo delle cose che sono successe e vi chiediamo di non arrivare a conclusioni erronee".

"Trasferirlo al momento sarebbe molto pericoloso, per adesso pensiamo sia importante che resti e sia curato qui. Per le prossime 24 ore contiamo di correggere alcune anomalie che ci sono e di sfruttare questa stabilità per programmare meglio le mosse da fare, cosa che non avevamo ieri".

Al termine della conferenza il prof. Gerard Saillant, amico di lunga data di Schumacher che si è unito domenica all'équipe, ha trasmesso nuovamente i ringraziamenti che la famiglia rivolge, oltre ai medici, ai giornalisti che stanno seguendo l'evoluzione della vicenda, chiedendo però, a nome della moglie Corinne "di non mettere pressione sull'équipe dei medici. Se ci sono novità faremo una conferenza domani. Quando vengono curate personalità importanti c'è sempre un solo modo per curare, quello che si adotta con tutti gli altri".