Sono passati esattamente tre anni dal gravissimo incidente che si portò via a nemmeno vent’anni il pilota giapponese Shoya Tomizawa, in un circuito, quello di Misano, che solo due anni dopo verrà intitolato ad un altro sfortunato collega, Marco Simoncelli. Ma da quel 5 settembre nessuno ha dimenticato il sorriso gioioso di un pilota disponibile con tutti e che amava quello che faceva.

Nato il 10 dicembre 1990 ad Asashi, lo si vede in azione nei campionati giapponesi 125cc, in cui ottiene il suo miglior risultato nel 2006, quando è secondo, e 250cc, in cui conclude secondo nel 2008. Ma nel 2006 esordisce nel Mondiale 125cc durante il GP del Giappone come wild card, cosa che si ripeterà anche nel 2007, sempre in 125cc, e nel 2008, in 250cc : in quest’ultimo anno otterrà due punti e chiuderà così in ventiseiesima posizione iridata. Nel 2009 sarà pilota titolare nel team CIP Moto – GP 250: sarà costretto a saltare il GP di Indianapolis per un infortunio,  i suoi migliori risultati saranno due decimi posti in Giappone e a Valencia, e chiuderà al diciassettesimo posto in classifica iridata. Il 2010, sempre con lo stesso team e nella stessa categoria che però è diventata Moto2, comincia bene per lui: entra nella storia di questa nuova categoria conquistando la vittoria durante la prima gara in Qatar, un risultato che stupisce più lui di chiunque altro. I suoi piazzamenti migliori saranno poi a Jerez, dove otterrà la pole position e un secondo posto, in Italia, Gran Bretagna e Olanda (sesto nei primi due circuiti, quinto nell’ultimo), ed è da rimarcare anche la pole position ottenuta in Repubblica Ceca.

L’incidente

Il 5 settembre 2010, sul circuito di Misano, Shoya Tomizawa scattava dall’ottava casella. Al dodicesimo giro, sul Curvone, un tratto da percorrere in piena accelerazione, il giovane pilota perde aderenza alla ruota posteriore passata sull’erba sintetica, e scivola a circa 230 km/h. Alex De Angelis e Scott Redding, subito dietro di lui, non hanno la possibilità di evitarlo e lo travolgono. Il pilota nipponico viene soccorso e trasportato prima al centro medico, poi all’ospedale di Riccione, ma muore in ambulanza in seguito a un grave trauma toracico.

Iniziative per ricordarlo

Durante il GP successivo, svoltosi ad Aragón, si è onorata la memoria di Tomizawa con una cerimonia a cui hanno preso parte tutti i piloti del Motomondiale. In quell’occasione il 48, il numero utilizzato dallo sfortunato pilota giapponese, è stato ritirato. Alla fine della gara della categoria Moto2 il vincitore Andrea Iannone ha esposto durante il giro d’onore una bandiera giapponese per ricordare il collega. Da allora è stato istituito il Premio Fair Play a lui intitolato, un riconoscimento che viene consegnato ogni anno a Valencia ai piloti che hanno mantenuto il comportamento più sportivo durante la stagione: un bel modo per ricordare l’umiltà, la disponibilità e la perpetua allegria di un diciannovenne pieno di vita e con una grande passione per le competizioni.