Dopo tre settimane di sosta, questo weekend ritorna la Formula 1 con il 10° Gran Premio della stagione, giro di boa di un mondiale sempre più dominato da Sebastian Vettel. Si corre in Ungheria sul tortuoso tracciato dell’Hungaroring dove negli anni passati ne sono successe di tutti i colori tra condizioni meteo avverse, incidenti e sorpassi spettacolari (su tutti quello di Piquet di traverso all’esterno su Senna nell’86 alla prima curva)

Lewis Hamilton in questa gara è imbattibile, avendo vinto tre edizioni del Gran Premio (2007, 2009, 2012) e ottenuto sempre ottimi risultati. Per le Red Bull di Vettel e Webber non sarà facile batterlo anche perché la pista non si adatta molto alle caratteristiche della vettura. Webber ha vinto nel 2010 e Vettel non è mai andato oltre il secondo posto nonostante le pole ottenute. Vettel però arriva in Ungheria caricato dalla vittoria in casa tre settimane fa e vuol fare di tutto per vincere in Ungheria. I candidati alla vittoria sono quindi sostanzialmente Hamilton e Vettel, ma occhio ai possibili outsider come Rosberg e Raikkonen. Un po’ più in difficoltà la Ferrari che non vince da Barcellona con Alonso e ha nella qualifica il tallone d’achille.

Il tracciato

L'autodromo si trova su terreno polveroso, ed è usato molto raramente al di fuori dell'annuale gara di F1 che si svolge tradizionalmente in agosto. Per questo motivo le vetture trovano quasi sempre un tracciato molto "sporco" e difficile da utilizzare al di fuori delle traiettorie prestabilite. Una vettura che esca da queste traiettorie porta solitamente in pista ulteriore sporco.

Per questi motivi, e per il disegno tortuoso, l'Hungaroring è un circuito dove i sorpassi sono molto difficili ed è generalmente considerato uno dei più noiosi dell'annata della F1. La collocazione in piena estate favorisce l'affluenza di pubblico ma non lo spettacolo, essendoci quasi sempre un caldo torrido. Uniche eccezioni, dal 1986 ad oggi, le edizioni 2006 e 2011, caratterizzate da tempo incerto, con pioggia a tratti e condizioni di pista variabili.

In origine il tracciato aveva una conformazione ancora più tortuosa dell'attuale: la vecchia curva 3 non immeteva direttamente sul breve rettilineo che ora porta alla piega 4, ma era quasi un tornante raccordato con un'ulteriore chicane lenta. Nel 1989 questa chicane venne eliminata, allungando il suddetto tratto rettilineo, raccordandolo con la curva 4 e riducendo la lunghezza del tracciato.

A partire dall'edizione 2003, sono state apportate al circuito alcune modifiche, in particolare un allungamento del rettilineo principale con diverso profilo della prima curva, ed una modifica della terzultima curva (l'attuale curva 11). Queste novità avevano lo scopo di creare situazioni favorevoli ai sorpassi.

Un po’ di storia del Gran Premio d’Ungheria

Quando Nuvolari con la sua Alfa 8C della Scuderia Ferrari tagliò da vincitore il traguardo del 1° Gran Premio d’Ungheria, disputato nel 1936 tra le vie del parco Nepliget, nel centro di Budapest, era difficile immaginare che per la seconda edizione della gara si sarebbe dovuto attendere esattamente mezzo secolo, cioè la stagione 1986, quando l’Ungheria divenne il primo tra i Paesi dell’allora blocco socialista ad ospitare un Gran Premio del Mondiale di Formula 1, sull’Hungaroring, pista appositamente costruita.

In quella prima edizione “iridata” il brasiliano Nelson Piquet su Williams Honda (turbo) è protagonista di una lotta con un giovane connazionale, il paulista Ayrton Senna su Lotus Renault, culminata in uno storico sorpasso all’esterno della prima curva, decisivo per la vittoria del pilota carioca. Nelson riesce a fare subito il bis nel 1987 grazie alla cosmica sfortuna del suo compagno di squadre Nigel Mansell, che perde il bullone di una ruota dopo aver dominato 71 giri su 76.

Nigel si vendica vincendo al volante di una Ferrari l’edizione del 1989, quando riesce addirittura a rimontare dalla dodicesima posizione su una pista notoriamente ostica per i sorpassi: l’inglese ha ragione di Ayrton Senna, che da parte sua trionfa in Ungheria nel 1988 quando batte il suo compagno-rivale per il titolo, Alain Prost, in una stagione totalmente dominata dalle loro McLaren Honda. Ayrton si ripete nel 1991 (prendendosi la rivincita su Nigel, giunto secondo) e ancora nel 1992 nel giorno in cui Mansell, nuovamente secondo, vince matematicamente il suo unico e sospiratissimo titolo mondiale, ottenuto con largo anticipo sulla fine del campionato anche grazie a una Williams Renault pressoché imbattibile.

La scuderia inglese è prima anche nel 1990 col belga Boutsen, che sfrutta alla perfezione la sua pole position non concedendo spazi agli avversari più veloci, che finiscono per buttarsi fuori in contatti ravvicinati (Nannini con Senna, Mansell con Berger). Tre anni dopo la Williams Renault permette a Damon Hill, collaudatore promosso al rango di gregario del caposquadra Prost, di vincere il suo primo Gran Premio in Formula 1 (affermazione ripetuta nel 1995). Dieci anni dopo anche Fernando Alonso, su Renault, conoscerà tra le curve di Budapest la gioia per aver rotto il ghiaccio con la vittoria, come accade pure a Jenson Button nella piovosa e rocambolesca edizione 2006, quando l’inglese ottiene quella che per lui è la prima affermazione (si ripeterà nel 2011 con la McLaren Mercedes) ma che rappresenta anche l’unica per la Honda nel suo secondo periodo in Formula 1 (dopo il primo negli anni ’60) come Costruttore totale.

Nel 1994 vince Michael Schumacher su Benetton Ford, nel mezzo di una stagione infuocata di polemiche. Il pilota tedesco, passato alla Ferrari, si ripete altre tre volte risultando tuttora il primatista di vittorie in questo Gran Premio: in particolare resta memorabile la sua affermazione del 1998, quando in corsa il muretto ferrarista decide di cambiare strategia passando da due a tre soste, imponendo al pilota tedesco un ritmo da qualifica per il resto della gara che gli permette di ottenere una delle sue vittorie più belle. L’affermazione di Schumacher nell’edizione 2001 sarà anche quella che gli permette di vincere matematicamente il suo secondo titolo con la Ferrari, ottenendo pure il duplice aggancio ai record di Alain Prost, che viene uguagliato a quota quattro titoli mondiali e contemporaneamente a 51 Gran Premi vinti.

Negli anni ’90 il sostanziale dominio tecnico delle Williams Renault (progettate da Adrian Newey) viene confermato dalla doppietta nel biennio 1996-1997 di Jacques Villeneuve, la seconda delle quali ottenuta soltanto nelle ultime curve ai danni della sorprendente Arrows Yamaha del suo ex-compagno Damon Hill, aiutata anche dalle gomme Bridgestone. A fine decennio a fare doppietta è Mika Hakkinen, che vince nel 1999 e nel 2000 con la McLaren Mercedes (anch’esse “figlie” di Newey). Il successivo periodo vincente della Ferrari permette anche a Barrichello di vincere un’edizione, nel 2002, edizione che consegna matematicamente il campionato costruttori alla casa di Maranello.

Il tramonto dell’era Schumacher vede diversi piloti tuttora in attività che si spartiscono l’albo d’oro delle recenti edizioni del Gran Premio d’Ungheria: nelle ultime sei stagioni Hamilton ottiene ben tre vittorie (la prima delle quali in rovente polemica col compagno Alonso) tutte con la McLaren Mercedes, scuderia che vince anche nel 2005 con Raikkonen, nel 2008 con Kovalainen (al suo primo e unico successo in Formula 1, diventando il centesimo pilota a vincere un Gran Premio iridato) e, come detto, nel 2011 con Button.

Dati e record

INFO CIRCUITO
Lunghezza del circuito: 4,381 km
Giri da percorrere: 70
Distanza totale: 306,630 km
Numero di curve: 14
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: soffice/media
Apertura farfalla: 58% della percorrenza

RECORD
Giro gara: 1:19.071 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Distanza: 1h35:26.131 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Vittorie pilota: 4 – M Schumacher
Vittorie team: 11 – McLaren
Pole pilota: 7 – M Schumacher
Pole team: 8 – McLaren
Km in testa pilota: 1.215 – M Schumacher
Km in testa team: 3.019 – McLaren
Migliori giri pilota: 4 – M Schumacher
Migliori giri team: 9 – Williams
Podi pilota: 7 – A Senna, M Schumacher
Podi team: 22 – McLaren

 

Il Gran Premio in TV

Venerdì 26 Luglio
10:00-11:30 Prove Libere 1 – Sky Sport F1/Rai Sport 1
14:00-15:30 Prove Libere 2 – Sky Sport F1/Rai Sport 1

Sabato 27 Luglio
11:00-12:00 Prove Libere 3 – Sky Sport F1/Rai Sport 1
14:00-15:00 Qualifiche – Sky Sport F1/Rai Due

Domenica 28 Luglio
14:00 Gara – Sky Sport F1/Rai Uno