Arriva il momento di Alonso e della Ferrari in quel di Shanghai, confermando come questo mondiale viva sull'incognita gomme di circuito in circuito. L'ordine d'arrivo però parla chiaro: cinque campioni del mondo nelle prime cinque posizioni, e non è solo una statistica. A proposito dei numeri, ecco i nostri giudizi del week-end cinese.

 

Voto 0: Esteban Gutierrez - Basta un attimo di distrazione e...boom, gara finita soprattutto per l'incolpevole Sutil che si trovava proprio davanti. Dopo una qualifica poco convincente il messicano rovina così le speranze di una gara decente, visto quanto messo in mostra dal compagno Hulkenberg sullo stesso mezzo. Acerbo.

 

Voto 1: Williams - Zero punti in tre gare come Caterham e Marussia parlano fin troppo dello stato attuale della scuderia. Il progetto invernale è risultato totalmente sbagliato ed in Europa bisognerà tornare con una versione B, piuttosto che con tanti aggiornamenti. Fatti non foste a viver come bruti.

 

Voto 2: Sergio Perez – Non sarà ai livelli di Button, ma vedere una McLaren in dodicesima posizione fa un certo effetto. Al momento “Checo” non ha trovato il corretto modo per guidare la vettura inglese, risultando la brutta copia del pilota visto lo scorso anno. Riciclato.

 

Voto 3: Formula Gomme – Più che altro le domande da porci sono: cosa vogliamo da questa Formula 1? Dei piloti che si facciano da parte perchè un duello usura troppo gli pneumatici? Dei camionisti che portano a traguardo la macchina, spingendo soltanto nel finale come se fosse una qualifica? Le risposte giustificano il voto. Formula Zero.

 

Voto 4: Mark Webber – Avrà i suoi buoni motivi per lamentarsi con il team, ma l'errore su Vergne pesa come un macigno. Prima perchè non c'era assolutamente lo spazio per passare, secondo perchè questo gli è costato una penalità per il prossimo gran premio. Nervoso.

 

Voto 5: Romain Grosjean – Non fa danni ed è già un risultato, ma il decimo posto con la terza forza del mondiale è un po' riduttivo. Serve una svolta importante, perchè il francese sembra sbrigare il compitino mettendoci ben poco di proprio. Ed il paragone con Iceman è abbastanza inquietante. Dormiente.

 

Voto 6: Felipe Massa – Sarà la nuvola fantozziana che viaggia sempre sopra la sua testa, sarà che gli sbagliano il momento del cambio gomme, ma la Ferrari in Cina è risultata la migliore monoposto e non si capisce per quale motivo Felipe abbia chiuso sesto. Dopo una bellissima prima parte di gara il brasiliano perde il ritmo ed un podio che era a portata di mano. Svanito.

 

Voto 7: Sebastian Vettel – Paga la scelta del team di farlo partire con le gomme medie rinunciando alla sua arma più affilata: la pole position. Dalle retrovie riesce a risalire con una strategia diversa dai rivali, poi con gomme morbide e libero di spingere giunge a pochi passi dal podio. Viste le scellerate azioni compiute dal team nel fine settimana cinese, quella del tedesco resta una prestazione importante in ottica mondiale. Battagliero.

 

Voto 8: Lewis Hamilton – Illude le frecce tricolare di poter ripetere il trionfo dello scorso anno, ma dopo pochi giri capisce che il ritmo della Mercedes non è paragonabile a quello della rossa. Corregge il tiro e la butta sulla difensiva andando al risparmio e conquistando un podio molto tattico, a testimonianza del fatto che l'indisciplinato pilota di qualche anno fa è solo un vecchio ricordo. Razionale.

 

Voto 9: Kimi Raikkonen – Si perde allo start (forse aveva perso l'abitudine alla prima fila) ma poi riesce a rimontare fino alla seconda piazza, seppur non abbia mai avuto l'opportunità di agganciare Alonso. Ha fatto il massimo ed è partito col piede giusto per potersi giocare questo titolo. Tosto.

 

Voto 10: Fernando Alonso - “Sembra facile, ma non è facile” anche perchè se gli altri stanno dietro (e di parecchio) un motivo c'è. Dategli una situazione complessa da gestire e ne uscirà al meglio, salvo diaboliche trovate come quelle pretese in Malesia. Quest'anno la vettura è davvero competitiva, così come Fernando lo è in gara. Serve giusto un po' di velocità in qualifica, perchè quando si parte davanti è tutta un'altra storia. Vittoria ritrovata.