E' Fernando Alonso a vincere il Gran Premio di Cina dalle trame spielberghiane. Le prestazioni altalenanti delle Pirelli hanno rimescolato più volte le carte, permettendo ai piloti più attardati di risalire la china e di giocarsi anche il podio. E' stata anche la gara degli incidenti, ben tre, e dell'uso errato del DRS sotto bandiera gialla; ben otto sono i drivers richiamati dalla FIA per una testimonianza post-gara.
Al via il poleman Lewis Hamilton non si fa scappare il privilegio di partire davanti e mantiene la leadership alla prima posizione, al contrario Kimi Raikkonen perde la lucidità che solitamente lo contraddistingue e si lascia beffare dal coriaceo Fernando Alonso e Felipe Massa. Tanti sorpassi nelle retrovie; qualche contatto di troppo tra il duo Force India che non si è cura delle velleità di squadra.
Dopo 4 giri le Pirelli Soft iniziano perdono di colpo competitività e già alla prima curva il duo Ferrari -capitanato da Alonso- infila Hamilton relegandolo in terza piazza con Raikkonen, e Romain Grosjean che incombono. E' l'esordiente Esteban Gutierrez (Sauber) a provocare il primo incidente dell'anno: il messicano infatti nel rettilineo opposto a quello dei box, dopo aver perso il punto di frenata, c'entra l'incolpevole Adrian Sutil (Force India) danneggiando irreparabilmente entrambe le monoposto. Il valzer dei pit stop consegna al tedesco Nico Hulkenberg la prima posizione provvisoria, con un Sebastian Vettel in rimonta dopo la nona piazza in qualifica. Il giro in più di Massa lo allontana dal duo Alonso-Hamilton, fermatosi in contemporanea col team-mate Nico Rosberg. Il brasiliano però non si da per vinto e dribbla gli avversari più lenti con un solo obiettivo: riavvicinarsi alla prima piazza.
I drivers con i nuovi pneumatici, avvantaggiati dal maggiore grip, tornano ad impensierire coloro che al contrario, partiti con le Medium, non sono ancora transitati in pitlane. Lo spettacolo aumenta, come i contatti; Mark Webber è troppo ottimista nel valutare le distanze da Jean-Eric Vergne (Toro Rosso) e l'incidente è inevitabile. L'australiano torna velocemente ai box ma la sorte continua a voltargli le spalle quando una volta ripresa la via della pista si accorge del fissaggio errato di un pneumatico che lo porta a dover abbandonare la corsa. Sergio Perez nel difendersi da Raikkonen sfrutta eccessivamente la larghezza del manto stradale spingendo l'ex campione del Mondo sull'erba; quest'ultimo perde il controllo della E21 e tampona il messicano, fortunatamente senza conseguenze rilevanti.
Massa inaugura la seconda pit-window, seguito a ruota da Rosberg, il quale pochi giri dopo si deve arrendere all'affidabilità della propria Mercedes. I duelli tornano protagonisti; la strategia con una sosta in meno sta aiutando la McLaren che con entrambe i piloti si è portata al ridosso delle prestazioni di testa. Stesso discorso per Vettel, che in due passaggi si libera del brasiliano della Ferrari, in crisi. Il tedesco della Red Bull, trovatosi primo, si deve arrendere agli attacchi di Alonso, il quale si riprende la testa della gara con un attacco all'interno.
E' la Toro Rosso a vivacizzare la gara nelle retrovie, sia Vergne (10°) che Daniel Ricciardo (7°) si portano nella top 10 a suon di sorpassi, anche doppi nel caso dell'australiano il quale nel lungo rettilineo grazie al beneficio del DRS sopravanza Paul di Resta (Force India) e Grosjean. La terza finestra di pit-stop mescola nuovamente le carte in gioco, Alonso torna per ultimo ai box; Hamilton e Raikkonen ne approfittano intentando uno stint da qualifica per tentare di riavvicinarsi all'asturiano.
Nell'ultima parte di gara imperversa la lotta per il podio; Button poco prima dell'ultimo stop subisce gli attacchi di Hamilton -su gomme più nuove- che da anche l'impressione di poter attaccare anche Raikkonen. Molto lungo il secondo stint del campione del Mondo in carica che monta le Soft soltanto al 51esimo passaggio. Il compound più morbido da a Vettel l'ultima chance per portare a casa il terzo podio -su 3- stagionale. La lotta contro il tempo però non premia la prima guida Red Bull che deve accontentarsi della medaglia di legno.
Alle 10.40 ore italiane la bandiera a scacchi cala sulla Ferrari F138 di Fernando Alonso, seguono Raikkonen, Hamilton, Vettel, Button, Massa, Ricciardo, Di Resta, Grosjean ed Hulkenberg.
1. Alonso Ferrari 1h36:26.945
2. Raikkonen Lotus-Renault + 10.100s
3. Hamilton Mercedes + 12.300s
4. Vettel Red Bull-Renault + 12.500s
5. Button McLaren-Mercedes + 35.200s
6. Massa Ferrari + 40.800s
7. Ricciardo Toro Rosso-Ferrari + 42.600s
8. Di Resta Force India-Mercedes + 51.000s
9. Grosjean Lotus-Renault + 53.400s
10. Hulkenberg Sauber-Ferrari + 56.500s
11. Perez McLaren-Mercedes + 1m03.800s
12. Vergne Toro Rosso-Ferrari + 1m12.600s
13. Maldonado Williams-Renault + 1m33.800s
14. Bottas Williams-Renault + 1m35.400s
15. Bianchi Marussia-Cosworth + 1 lap
16. Pic Caterham-Renault + 1 lap
17. Chilton Marussia-Cosworth + 1 lap
18. van der Garde Caterham-Renault + 1 lap
Formula 1 VAVEL