“Bisogna ammazzare l’avversario, sportivamente si intende". Così Conte aveva parlato al termine di Inter-Samp di soli sette giorni fa: i nerazzurri erano riusciti a portare a casa i tre punti ma dopo molta sofferenza a causa delle diverse occasioni non sfruttate e, proprio per questo motivo, il tecnico salentino aveva chiesto più cattiveria per mettere in archivio il prima possibile le gare. Le sue parole però non hanno avuto l'effetto desiderato, anzi, quasi quello contrario: 3-3 clamoroso con il Sassuolo mercoledì e una vittoria, quella per 1-2 ieri sera a Parma, che cancella solo per un attimo il pari contro i neroverdi ed evidenzia le tante criticità dell'Inter post lockdown. Il successo di ieri sera infatti arriva nel finale grazie ai colpi di testa di de Vrij e Bastoni, non propriamente goleador, e dopo 83' minuti fatti di poco gioco, tanta monotonia e tanto spazio concesso al Parma che in più di una circostanza ha avuto la possibilità di chiudere la partita. Poche le note liete: oltre alla solita corsa di Barella si salvano solamente i subentrati e gli autori dei gol.

Il meglio

Partiamo proprio dalle cose positive che ha lasciato la sfida del Tardini. Su tutto ovviamente le reti di de Vrij e Bastoni: l'olandese è anche il migliore in difesa, più pulito e più attento rispetto alle ultime uscite, l'ex Atalanta invece entra bene in campo al posto di Godin, sfrutta il suo piede mancino per spingersi in avanti per giocare il pallone e segna anche in una scorribanda offensiva. Oltre a quello del classe '99, al secondo centro in stagione, positivi anche gli ingressi di Sanchez e Moses: il Niño Maravilla spacca in pratica la partita con la sua rapidità e qualità, non facendo rimpiangere per niente Eriksen, impalpabile; l'esterno nigeriano è decisivo a destra dove trova spesso il fondo e pennella il cross al bacio per il definitivo 1-2, cosa che a Candreva non era riuscito a fare in 70' a disposizione. Da sottolineare anche la prestazione di Barella: anche se non eccelle per giocate decisive, la sua partita è fatta di tanto lavoro sporco, tanta corsa e una cabina di regia presa in eredità dall'infortunato Brozovic (potrebbe tornare mercoledì con il Brescia) che viene gestita in maniera sufficiente.

Il peggio

Tra le cose che non vanno c'è di certo una difesa che ancora fatica ad entrare in condizione: oltre a de Vrij, rientravano dopo tanto tempo D'Ambrosio e Godin ed entrambi faticano a gestire i tagli centrali di Gervinho da una parte e Kulusevski dall'altra, lasciando infatti spesso l'opportunità di andare al tiro. Insieme a loro poco bene anche i due esterni titolari Candreva e Biraghi che non aiutano praticamente mai i due terzi di difesa e nel caso dell'87, in occasione del gol del momentaneo vantaggio di Gervinho, si fa saltare in maniera troppo semplice dall'ivoriano che poi sterza e sul mancato attacco di D'Ambrosio firma il gol dell'1-0. Tornano ad essere sottotono anche le prestazioni di Eriksen: il danese, a causa della densità portata centralmente dal Parma, non trova mai la posizione e soprattutto non riesce mai a giocare la palla come lui sa fare. Pochissime le circostanze in cui l'ex Tottenham ha avuto un po' di spazio, andando anche al tiro in un'occasione ma il suo tentativo è sembrato la fotografia perfetta della sua partita: scialba. E per via della partita non eccelsa di Eriksen, anche i due attaccanti ieri sera hanno faticato: Lautaro è sembrato nervoso, molto poco preciso e incapace di trovare quell'intesa con Lukaku che invece aveva caratterizzato la prima parte di stagione. Dall'altra parte il belga ha giocato molto per la squadra, rifinendo diversi palloni ma il suo peso in area non si è mai sentito e andando al tiro solo in una circostanza da fuori.

Su questi fattori e sulla condizione fisica Conte ha molto da lavorare le vuole provare a vincerle tutte sperando in una rimonta su Lazio e Juventus: ovviamente il ritorno di Brozovic potrebbe portare linfa per il centrocampo nerazzurro che è il fulcro del nuovo 3-4-1-2 sul quale la squadra focalizzerà l'attenzione da qui alla fine della stagione. La sensazione è però che ci sia bisogno di una svolta per provare a chiudere in maniera positiva il campionato anche in vista dell'Europa League in programma ad agosto