Il pacco sotto l'albero degli appassionati della nostra Serie A potrà essere scartato soltanto alle 20.30 della sera di Santo Stefano: in conclusione al primo Boxing Day in Italia, il regalo è un Inter-Napoli ricco di spunti e fondamentale per entrambe le squadre che vivono due momenti molto differenti. Da una parta c'è l'Inter di Luciano Spalletti che, senza Nainggolan escluso per motivi disciplinari, è a caccia della propria identità che è svanita nell'ultimo periodo e di cui i nerazzurri ne hanno bisogno per blindare al più presto il terzo posto in campionato; dall'altra parte c'è invece la banda di Ancelotti che va a caccia della quinta vittoria consecutiva in campionato per restare in scia alla Juve, che vola in classifica, ma anche per andare a +10 sui nerazzurri, tagliandoli fuori dal discorso secondo posto. Vincere è, quindi, obbligatorio per entrambe: in caso di pari, a sorridere sarebbe solo la Juventus.
Qui Inter
Senza Nainggolan
Il grande tema del match di San Siro è senza dubbio l'assenza di Radja Nainggolan. Il belga, come annunciato dalla stessa società qualche giorno fa, non sarà della patita per motivi disciplinari che hanno costretto i dirigenti nerazzurri a prendere questa decisione. Spalletti ha parlato così della situazione del Ninja in conferenza stampa: "Mi spiace non averlo perché è un giocatore fortissimo, ma le regole in una squadra sono importanti come il pallone. Non è fuori rosa, solo fuori da questa partita. Poi si allena e tornerà a far parte del gruppo. A volte si cerca il colpevole, ma noi dipendiamo e siamo l'Inter di Zhang ed è l'Inter di Zhang che ha preso questa decisione: io devo far rispettare le regole. Ma dopo questi 2-3 giorni Nainggolan rifarà parte della squadra e aspettiamo il suo contributo".
Ad appesantire però la vigilia sono stati alcuni messaggi vocali che il belga avrebbe inviato a qualche amico, nei quali esprime il suo desiderio di tornare a Roma e di essere nel mezzo di un "macello" - come dice lui - alla Pinetina. Dichiarazioni, seppur non ufficiali, che rischiano di macchiare indelebilmente l'avventura di Nainggolan in nerazzurro.
La probabile formazione
Contando quindi l'esclusione di Nainggolan, l'unico assente dlla lista dei convocati è Miranda che non ha recuperato dall'affaticamento muscolare accusato negli ultimi giorni. Spalletti dovrebbe proseguire con il 4-3-3 che abbiamo già visto a Verona ma con qualche cambio: in difesa torna Asamoah a sinistra, con Vrsaljko titolare a destra e la coppia Skriniar-De Virj al centro; in mezzo al campo la novità dovrebbe essere il ritorno di Vecino dal 1', accanto a Brozovic e al confermato Joao Mario; davanti nessuna novità, con Politano, Icardi e Perisic a comporre il tridente offensivo.
Qui Napoli
Parla Ancelotti
Clima sicuramente più disteso in casa Napoli dove Ancelotti si prepara a tornare a San Siro dove, sulla panchina del Milan, ha spesso incrociato i nerazzurri nelle stracittadine. Non sarà come un Derby di Milano ma il match di questa sera è molto importante. Gli azzurri devono dimostrare i passi in avanti dal punto di vista della personalità anche contro le big, contro le quali ad inizio stagione ha spesso faticato: San Siro è il test giusto nel momento giusto e, in caso di superamento dell'esame, il segnale che la rincorsa alla Juve non è del tutto terminata può essere lanciato. Queste le parole di Ancelotti su un'Inter in flessione nell'ultimo periodo: "Non so, danno l’impressione di essere una squadra e una società in crescita, ogni anno inseriscono giocatori importanti".
La probabile formazione
Tutti a disposizione di Ancelotti per la trasferta di Milano, tranne ovviamente Chiriches che è out per l'infortunio al crociato. Il tecnico del Napoli dovrebbe optare sempre per il 4-4-2, con Maksimovic a destra e Mario Rui a sinistra e la coppia Albiol-Koulibaly al centro: dovrebbero partire dalla panchina sia Hysaj che Ghoulam. In mezzo al campo non cambia nulla rispetto al solito, con Callejon e Ruiz esterni, e Allan e Hamsik coppia davanti alla difesa. In attacco la novità dovrebbe essere Milik dall'inizio insieme a Insigne, con Mertens dalla panchina.