Una Lazio compatta e cinica batte senza problemi il Cagliari. 3-1 il risultato finale. Subito aggressiva, la creatura di Simone Inzaghi la sblocca al dodicesimo con Milinkovic-Savic, bravo a ribadire in rete un iniziale tiro di Correa respinto da Cragno. Grande l'emozione del serbo dopo il primo goal stagionale. I biancocelesti bissano circa dieci minuti dopo con Acerbi, bravo a battere Cragno sugli sviluppi di un corner. Nella ripresa la Lazio controlla ma punge ancora al 67', quando è Lulic a ricevere da Immobile e a calare il tris. Lazio che sale al quarto posto e a quota 28, Cagliari che resta fermo a 17.
Padroni di casa che scendono in campo con un 3-4-2-1 molto offensivo. Davanti a Strakosha, difesa a tre composta da Radu, Acerbi e Luiz Felipe Marchi. In mediana spazio a Milinkovic-Savic e Parolo, affiancati da Marusic e Lulic. Dietro a Ciro Immobile, spazio a Luis Alberto e Correa. Solito 4-3-1-2 per gli ospiti, con Maran che sceglie Joao Pedro e Cerri in avanti. Cragno in porta, protetto da Romagna e Klavan come centrali e da Pisacane e Padoin sulle corsie laterali. Bradiaric il mediano, Faragò e Barella le mezzali, mentre è Ionita il trequartista.
Lazio subito a trazione anteriore, con Lulic pericoloso già al secondo di gioco. Il suo tiro su suggerimento di Immobile finisce alto. I tre davanti scelti da Inzaghi creano davvero scompiglio nell'area sarda, riuscendo alla fine a colpire. Al 12' ci pensa Sergej Milinkovic-Savic a fare 1-0. Il serbo ribadisce in rete un iniziale tiro a giro di Correa respinto da Cragno. Grande commozione dopo il goal per il centrocampista, che si blocca dopo un inizio di stagione durissimo. I padroni di casa sono in pieno controllo del match e creano moltissime occasioni. Al quarto d'ora ancora Correa pericoloso con un tiro, due minuti dopo l'impegnatissimo Cragno blocca senza problemi il tiro a giro di Marusic. Alla sagra di occasioni mancate partecipa anche Immobile al 20', quando da ottima posizione spara sulla traversa di prima intenzione.
Il tanto offendere viene alla fine massimamente pagato, per la Lazio. I biancocelesti di Inzaghi pareggiano infatti al 23'. A fare 2-0 ci pensa Acerbi, che può finalmente esultare per una sua segnatura. Il centrale ex Chievo Verona batte Cragno sugli sviluppi di un corner battuto da Luis Alberto e "spizzato" di testa da Correa. Il 2-0 placa la fame della Lazio e fa salire in cattedra il Cagliari. I sardi di Rolando Maran provano infatti a accorciare le distanze soprattutto nel finale di prima frazione. Al 42' Cerri riceve e si gira, sparando con il sinistro un siluro terminato di poco fuori. Tre minuti dopo è Faragò a impegnare Strakosha in una bella parata.
Secondo tempo che vede la Lazio di nuovo in avanti. Gli uomini di Inzaghi sfiorano il tris in una manciata di minuti. Al 51' manda alto Acerbi da pochi metri, passano sessanta secondi ed è ancora Cragno a tuffarsi e a impedire il tris laziale su conclusione di Correa. Il 3-0 è però nell'area e la Lazio lo cerca con calma, senza ossessione. Dopo una bella idea da fuori di Milinkovic-Savic all'ora di gioco, i padroni di casa segnano ancora al 67'. Dopo un contrasto vinto da Correa, è Ciro Immobile a ricevere e a servire l'accorrente Lulic. Conclusione perfetta dell'esterno e Olimpico in visibilio. Il goal arriva con una mazzata e abbatte le ultime velleità del Cagliari di Rolando Maran.
La Lazio controlla fino alla fine, puntellando qua e là con occasioni importanti. Complici anche i cambi, le due formazioni abbassano notevolmente i giri del proprio motore per una lunga fase di gara. All'82' ancora Lazio vicina al goal con Immobile, che riceve e lascia partire un destro finito di poco fuori. L'attaccante partenopeo si ripete all'87', il suo tiro viene respinto però da Cragno. L'ultimo squillo di una gara tutto sommato divertente capita al Cagliari, che riesce a segnare a pochi secondi dal goal. A fare 3-1 ci pensa Joao Pedro da rigore, penalty concesso ai sardi dopo il consulto del VAR e per fallo di Bastos. Finisce dunque così. Migliore in campo per i padroni di casa, Correa. Per gli ospiti in evidenza Joao Pedro.