Una squadra che sta stupendo tutti. Nella nostra quarantena forzata, analizziamo la stagione di una Lazio al di sopra delle attese. Una squadra a cui manca il grande campione, ma che si sta ritagliando una stagione da assoluta protagonista. Se il campionato riprendesse, sarebbe la squadra da seguire con la massima attenzione e rispetto, ma attenzione all'aquilotto anche nella prossima stagione.

La Lazio era partita parecchio sottotono con una eliminazione dall'Europa League in un girone assolutamente abbordabile che aveva fatto indispettire il suo pubblico. Ma la Serie A ha mostrato una squadra completamente diversa. Tare è un ottimo direttore sportivo e lo sappiamo, ma la grandezza della stagione dei biancocelesti sta in un solo nome e cognome: quello di Simone Inzaghi.

Il ragazzo formatosi dal nulla, diventato allenatore dell'Aquila un po' per caso, ha lasciato dietro le sue spalle ogni polemica e ogni attacco alla sua poca esperienza e ha preso una squadra allo sbando nelle mani di un presidente troppo vulcanico e senza reali idee di calcio giocato e la ha trasformata in una macchina davvero spettacolare. Vero il gol facile di Immobile e Milinkovic-Savic tornato a livelli di calcio straordinario hanno aiutato, ma ad Inzaghi vanno riconosciuti i meriti netti e visibili che ha.

Il  mercato della Lazio è in movimento e attenzione a Giroud, ma non solo. Questa squadra vuole crescere partendo dalla difesa e in questo senso ha trovato un leader importante in Acerbi. Un giocatore che, dopo il tumore che ha avuto, ha ritrovato la forza di calpestare il prato verde dello stadio della Capitale e di portarsi sulle spalle la retroguardia biancoceleste. Lui, come Immobile, sarà uno dei punti fermi per tentare l'assalto alla Juventus cannibale quest'anno o nella prossima stagione. La Lazio non vuole fermarsi, vuole crescere e dimostrare di essere una squadra di alta classifica e tentare di stupire nella Champions della prossima stagione.