In patria lo chiamano "El Toro" e dopo ieri sera si comprende sempre meglio il motivo. Incorna i cross come nessun altro, secondo gol su azione (dopo quello in maglia neroazzurra al debutto dal 1' al Meazza contro il Cagliari) all'esordio con la maglia albiceleste da inizio match. Prestazione di sostanza quella del numero 10 della benamata, che fa sorgere il dubbio in molti addetti al lavoro del perché nel Bel Paese giochi così poco: "Per adesso nell’Inter non sto giocando a causa del modulo che stiamo utilizzando". Queste le parole di Lautaro Martínez al termine del match internazionale della sua nazionale contro l'Iraq (vittoria finale per 4-0 - ndr). Non è stato un periodo semplice. L'esordio, da titolare, alla prima di Serie A contro il Sassuolo poi un solo minuto all'attivo nel pareggio casalingo con il Torino ed ecco il prima problema al polpaccio che lo tiene fuori facendoli saltare l'esordio in Champions League e quattro match di campionato.
"Il mister cerca di mantenere un equilibrio, io cerco di fare il miglior lavoro possibile e mi farò trovare pronto al momento opportuno”. Aggiunge il 21enne di Bahía Blanca (paese natale del "Trenza" Rodrigo Palacio) che non esclude la possibile convivenza con il bomber e capitano Mauro Icardi (in tribuna ieri sera, ma probabile titolare contro il Brasile) sia in maglia neroazzurra che con quella della Selecion di Scaloni: “Ho avuto una chiacchierata con Scaloni, gli ho detto quello che pensavo. Ora vedremo cosa deciderà e in che modo scenderemo in campo contro il Brasile. È una partita sentita, per me segnare è sempre positivo ed è uno stimolo ulteriore per tornare ad alti livelli”.
L'idea sembra poter piacere al c.t. che infatti non esclude un impiego del 9 e 10 del biscione, in contemporanea, a guidare l'attacco: "In questo momento giochiamo in una maniera diversa, ma non escludo che possiamo giocare con Lautaro e Icardi insieme. I grandi giocatori trovano sempre posto nelle grandi squadre, l’importante è che la squadra funzioni e giri al meglio".
Sicuramente anche mister Spalletti starà seguendo i progressi e le prestazioni del Toro, che continua nel suo processo di crescita e maturazione (ha solo 21 anni), nell'ottica futura di un cambio modulo passando da un 4-2-3-1 ad un probabile 4-3-1-2 o 3-5-2 a seconda delle necessità, sapendo di poter puntare su un elemento affidabile e dal futuro roseo.
Fonte gazzetta.it