L'Europa League della Lazio prende forma all'Olimpico, alle 18.55 - direzione affidata all'azero Aghayev - la compagine diretta da Simone Inzaghi sfida sul prato di casa l'Apollon Limassol, sulla carta quarta forza di un girone ultimato da Eintracht e Marsiglia. Le insidie non mancano, la squadra biancoceleste deve gestire un momento non semplice - le due vittorie di misura con Frosinone e Empoli non cancellano le attuali difficoltà - il ping pong tra campionato e coppa rischia di acuire lacune ben visibili. Il tour de force alle porte obbliga il tecnico laziale a un profondo turnover. Spazio a chi fin qui ha giocato poco o nulla, ristoro per i titolarissimi. I punti di contatto con l'undici tipo sono Luis Alberto e Acerbi, una sorta di scheletro per evitare di esporre eccessivamente il gruppo.
Inzaghi non può contare su Radu, Berisha, Luiz Felipe e Lukaku, si accomodano in panchina Immobile, Leiva, Parolo e Lulic. In regia cambio automatico, Badelj, innesto estivo, prende le chiavi del gioco, le mezzali sono Murgia e Milinkovic, ariete per spezzare la resistenza ospite. Luis Alberto si muove nella naturale posizione di trequartista, agisce alle spalle di Caicedo. Dietro, a difesa di Proto, Acerbi, come detto, Bastos e Caceres.
«Sicuramente vogliamo far bene perché sappiamo che per noi è importante e che ho giocatori importanti. Per domani - oggi - ci sarà qualche cambio, è importante che tutti trovino una buona condizione. Veniamo da buona vittoria a Empoli ma sappiamo che in Europa cambia tutto ed è un'altra musica», questo il pensiero dell'allenatore capitolino.
Apollon
L'Apollon raggiunge l'appuntamento dopo un lungo percorso di coppa. La squadra cipriota è presente fin dal primo turno di qualificazione, sei partite per agguantare il play-off e superare, contro-pronostico, il Basilea, di certo più quotato all'alba del doppio confronto. In campionato, un solo match, larga affermazione con il Pafos FC. Avgousti si presenta ovviamente con un "abito" prudente, 4-4-1-1, Pereyra a ridosso dell'unica punta Zelaya. Schembri e Joao Pedro occupano le corsie esterne, fondamentale il loro ripiegamento per dare aiuto ai terzini - Stylianou e Vasiliou. In mediana troviamo Sachetti e Kyriakou, Yuste e Roberge oscurano Bruno Vale.