Quasi come un fulmine a ciel sereno, pare che il Milan sia in procinto di chiudere per l'arrivo di Samu Castillejo. Nella notte fra ieri ed oggi il collega Gianluca Di Marzio ha svelato tutti i dettagli delle contrattazioni ormai chiuse fra i rossoneri ed il Villarreal: in totale il giocatore verrebbe a costare 18 milioni di euro ai milanesi - fra prestito ed obbligo di riscatto - più il ritorno in Spagna a titolo definitivo di Carlos Bacca. Un'operazione che garantisce un backup di qualità sia per Suso sia per Calhanoglu, ma non solo: lo spagnolo, anche per la valutazione importante che gli è stata affibbiata in quest'operazione, certamente non accetterà di essere solo una riserva. Un'alternativa tutt'altro che banale per Gattuso.
Samuel Castillejo Azuaga è nato nel gennaio del 1995 e porta sulle spalle un soprannome che tradisce un paragone piuttosto pesante, "el Fideo", traducibile come "il fuscello" e giustificato dal suo fisico esile. 67 chilogrammi distribuiti su 182 centimetri rendono l'idea di quale sia la qualità migliore dell'ormai ex numero 10 del Submarino Amarillo, cioè l'agilità. In generale si tratta del classico attaccante esterno prodotto dalla Roja negli ultimi anni, un giocatore a cui piace ricevere largo la palla, sui piedi, per esaltare la propria tecnica individuale, anche lontano dalla porta. Ovviamente il limite di questo stile di gioco è più o meno stato sempre lo stesso, negli ultimi anni, per le ali iberiche: nelle partite bloccate, che poi sono la specialità del nostro campionato, il rischio di scomparire dai radar è concreto. Ma negli ultimi anni questo ragazzo ha lavorato parecchio sui propri limiti.
Dal 2015-2016, stagione del trasferimento al Villarreal dopo un'annata da un gol e cinque assist al debutto in Liga, i numeri di Castillejo testimoniano come abbia cercato di aumentare la propria influenza negli ultimi trenta metri. Nel massimo torneo nazionale spagnolo, confrontando i numeri dell'ultima annata con quella menzionata, si nota una crescita in tutti i parametri: gol segnati (da 1 a 6), assist serviti (da 1 a 5), key-passes per partita (da 0,8 ad 1,4), tiri tentati ogni 90' (da 0,9 a 1,9) e così via. In qualsiasi fondamentale del gioco offensivo, si nota la crescita dell'oggi 23enne per quel che riguarda l'influenza sulla mole di gioco della propria squadra. Miglioramenti notevoli nell'ultimo terzo di campo, quello decisivo, in un contesto che non gli ha mai garantito più di 25 presenze a campionato.
Adesso per il classe 1995 arriva un banco di prova importante per la propria carriera. La Serie A rappresenta un'idea di calcio ben diversa da quella che ha un po' protetto il fragile talento dell'ex Malaga negli ultimi anni: sappiamo bene come gli spazi per lui si ridurranno. La bravura del nuovo esterno del Milan dovrà essere quella di comprimere in un tempo giocato tutto sommato ridotto tutte le proprie qualità, cercando di evitare di seguire il classico percorso della "meteora". La concorrenza non manca, così come la pressione: ma se vorrà dimostrare di essere un giocatore di livello internazionale, il Fideo dovrà superare questi ostacoli. E guadagnarsi definitivamente un soprannome un po' pesante.