Il sogno continua, ma è bene seguire piste alternative per non farsi trovare impreparati. L’Inter pensa ancora a Luka Modric: dalla Spagna arrivano voci discordanti, fra chi esclude una partenza del croato nell’estate dell’addio a Cristiano Ronaldo e chi invece rivela un possibile patto fra il centrocampista ed il presidente Blanco Florentino Perez che libererebbe il vincitore del titolo di miglior giocatore di Russia 2018 in direzione Milano. Il direttore sportivo nerazzurro Piero Ausilio però tiene vive altre piste, considerando comunque Modric un’operazione difficilissima ma che farebbe fare alla squadra quel salto di qualità in ottica Scudetto.

Luciano Spalletti - che in merito al possibile arrivo del croato ha dichiarato al termine dell’amichevole vinta con il Lione: “Continuo a sognare insieme ai tifosi” - stima molto Leandro Paredes, allenato ai tempi della Roma nella stagione 2016-17, e lo considera il giocatore ideale a livello di caratteristiche da mettere davanti alla difesa accanto a Brozovic, in modo da avere un regista che imposti l’azione sulla linea di metà campo; l’argentino non è considerato incedibile dallo Zenit e di fronte ad una offerta di 25-30 milioni potrebbe cedere.

Prima però l’Inter prova sondare altri profili, magari di più ampio respiro internazionale. Come Ilkay Gundogan, per esempio, il quale però difficilmente lascerebbe il Manchester City a meno che a Pep Guardiola non venga regalato un nuovo centrocampista di altissimo livello – sfumato Jorginho, inseguito per settimane, per Miralem Pjanic servono almeno 100 milioni di euro ed il mercato in Premier League chiude venerdì prossimo; discorso simile va fatto per Fernandinho, non intoccabile per il manager catalano ma numericamente fondamentale al momento. Più sfocata la pista che porta a Nemanja Matic, mentre è una suggestione l’ipotesi lanciata da Tuttosport per quanto riguarda Daniele De Rossi. Infine è sempre viva l’idea di un ritorno a Milano per Rafinha: se il Barcellona, dopo Vidal, riuscisse ad acquistare un altro mediano, l’ispanobrasiliano diventerebbe un obiettivo concreto.