Giornata importante in casa Inter: mentre la rosa nerazzurra della nuova stagione continua a prendere forma, è arrivata la presentazione ufficiale alla stampa di uno degli acquisti più intriganti di questa sessione di mercato, ovvero Kwadwo Asamoah, arrivato a parametro zero dopo l’esperienza con la Juventus.

Sorridente e tranquillo, il trentenne ghanese vestirà la maglia numero 18, ed ha firmato un contratto che lo legherà ai milanesi fino al 2021. Nelle prime parole del terzino sinistro si legge subito una grande determinazione, una riconoscenza verso il passato (sei scudetti nei sei anni in bianconero) ma allo stesso tempo la voglia di scrivere il proprio futuro: “Da Torino mi porto dietro la mentalità vincente, ma quello che ho vinto alla Juve è il passato, sono qui per lavorare, per studiare, per dare il meglio. Mi sento già come a casa, sono contento di lavorare con questo gruppo. Alla Juventus c’era possibilità di rimanere ma ho scelto questa maglia e la squadra ha scelto me, sono contento di vivere questa nuova esperienza e voglio fare cose importanti".

Riguardo alla posizione in campo, nei giorni scorsi si è parlato anche di un possibile ritorno al ruolo che Asamoah occupava ai tempi dell’Udinese, ovvero quello di mezzala mancina di centrocampo, anche se l’ipotesi è estremamente remota: rarissimamente Conte o Allegri lo hanno schierato in quel ruolo nelle ultime stagioni, e l’Inter ha un disperato bisogno di risolvere gli atavici problemi che da anni affliggono le fasce difensive. Un giocatore di qualità ed esperienza potrebbe sicuramente rappresentare una solida base: "All'Udinese e alla Juve ho giocato sulla fascia sinistra, anche a centrocampo: qui vediamo cosa deciderà il mister, io sono pronto a dare tutto quello che ho, a sinistra o a centrocampo”.

Infine, a chiudere la breve conferenza una serie di battute sui vari temi, dalla Champions League (“competizione sempre difficile, mai facile, qualsiasi squadra che affronti è una delle migliori in Europa, ma lavoriamo per andare più avanti possibile”) al possibile approdo di Cristiano Ronaldo alla Juventus (“non ci ho nemmeno pensato, sono qui solo per giocare ed aiutare la mia squadra, non si può pensare solo a giocare contro un giocatore o una squadra se si vuole far bene in campionato”).

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Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.