E' di pochi minuti fa la notizia riportata dall'Ansa: Yonghong Li ha interrotto le trattative per la cessione del Milan a Rocco Commisso. La frenata era già arrivata ieri sera, ora sembrerebbe una chiusura definitiva. Il condizionale è d'obbligo in questi casi, ma quasi sicuramente le due parti si staccheranno.

Il presidente cinese avrebbe l’intenzione di restituire al fondo Elliott i 32 di milioni di euro dell’aumento di capitale. L'imprenditore italo americano non ha accolto bene la notizia - è la seconda volta che Yonghong Li fa marcia indietro - e rimane sempre più convinto che il club rossonero abbia bisogno di un azionista. Commisso ha già in mente delle novità gestionali per rilanciare il Milan ed convinto che lui sarebbe in grado di risollevare il club di via Aldo Rossi. 

Soprattutto avrebbe consentito di presentarsi a Nyon con un nuovo socio cambiando, forse, la decisione della Uefa. Inoltre l'imprenditore italo americano avrebbe garantito il ripagamento del debito e 150 milioni per mercato. Ricordiamo che l’offerta avrebbe consentito a Yonghong Li di rimanere nella società con il 20%, ma ora rimane ancora ostaggio del fondo americano Elliott. Secondo l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, il presidente cinese, in realtà, non ha mai abbandonato le altre piste, in particolare quella che porta alla famiglia Ricketts. L'obiettivo di Mister Li è di capire l'offerta dei proprietari dei Chicago Cubs. Difatti, per alcuni emittenti americani, i Ricketts vogliono formulare la loro offerta nel giro di pochi giorni così da poter recuperare  lo svantaggio su Rocco Commisso. 

Il futuro del Milan è sempre più incerto. 

 

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