Tra i meriti di Luciano Spalletti, oltre ad aver condotto la sua Inter in Champions League, c'è senz'altro l'aver ritrovato e fatto risplendere l'estro di Marcelo Brozovic. Il centrocampista croato, autore di un finale di campionato in crescendo, si è guadagnato la convocazione ai prossimi Mondiali con la sua Nazionale, la Croazia, e proprio dal ritiro della selezione balcanica, il mediano ha voluto ringraziare l'allenatore nerazzurro e tutta la gente interista: "Spalletti mi ha dato un'opportunità e l'ho saputa cogliere, spero di rimanere all'Inter: non vediamo l'ora di giocare la Champions League. Vengo dalla mia miglior stagione, dove ho potuto giocare nel ruolo che sento più adatto. Sono felice. C'erano delle voci sul possibile trasferimento al Siviglia, ma loro non mi hanno lasciato andare, e la scelta si è rivelata giusta".

La rivelazione, dal punto di vista tattico, è arrivata in un momento ben preciso della stagione, cioè quando c'era da restare in scia della Roma e della Lazio, dalla zona Champions. Da trequartista, a mediano: "All'inizio pensavo di non trovarmi bene nel nuovo ruolo, avevo timore di non riuscire a dare il mio contributo, poi però mi sono adattato bene e direi che le cose sono andate nel verso giusto. Contro il Napoli è stata la partita della svolta, quella nella quale ho iniziato a giocare davanti alla difesa. Ho scoperto che è proprio quella la mia posizione in campo". L’Inter ha a disposizione una rosa di qualità e Brozovic si augura di poter ridurre il gap nei confronti della Juventus. "Spero che con 2-3 acquisti possano cambiare le cose e si interrompa il dominio della Juve" ha concluso il giocatore".​

Infine, Brozovic si concentra sul Mondiale. La sua Croazia esordirà in un match per nulla facile, se la vedrà infatti contro il Brasile, etichettato da tutti come una delle 2 o 3 squadre sulla carta favorite per la conquista della Coppa del Mondo: "Certo che partita peggiore non ci poteva capitare, ma noi affronteremo il Mondiale pensando partita dopo partita. In Russia ci saranno tantissime Nazionali forti, noi non abbiamo l'obbligo di vincere. La gara contro i brasiliani è tanto difficile quanto affascinante, è davvero un'emozione poter giocare contro campioni del calibro di Coutinho, Neymar e Firmino. L'Italia? Dispiace per l'esclusione, con Roberto Mancini si sono gettate le basi del rilancio".