Ronaldo è stato sicuramente uno dei calciatori più forti che hanno vestito la maglia dell'Inter. Nonostante una parentesi in rossonero, il brasiliano non ha mai nascosto il suo amore per i colori nerazzurri, parlando della conquista della Champions League proprio il cinque maggio, data davvero dolorosa per Ronaldo e gli interisti tutti: "Grazie Inter, hai vendicato il 5 maggio. E’ stato un grande regalo per i tifosi interisti e anche per noi che non eravamo riusciti a farglielo. E lo volevamo tanto, solo noi sappiamo quanto. Sei anni senza Champions erano una cosa senza senso per l’Inter. Insostenibile per la sua gente, il suo nome e anche il progetto della società. E con chiunque parlassi il discorso finiva sempre così ‘Prima dobbiamo tornare in Champions’. Ora dovrà restarci, e per un po'" .
Parlando in esclusiva a La Gazzetta dello Sport, Ronaldo ha poi detto la sua sul tecnico Spalletti: "Spalletti è un martello con le idee chiare. Ha fatto anche i cambi giusti: ho sempre pensato che il centravanti possa giocare da solo là davanti, ma in certi momenti l’attaccante ha bisogno di compagnia e l’inserimento di Eder è stato d’aiuto". Continua, descrivendo le abilità atletiche di Mauro Icardi, grande escluso dalla sua Nazionale: "Icardi pensa al gol e fa gol. Lui è il primo a sapere che si può sempre migliorare. Ma chi discute un centravanti che fa 29 gol, e quelli decisivi sono stati molti di più rispetto a quelli che ha sbagliato, non lo capirò mai. 29 gol in Italia sono tanti, fidatevi".
In ultimo, l'ex calciatore di Real Madrid e Barcellona ha parlato anche de mercato dell'Inter: "Per avere una squadra da Champions devono restare tutti i più forti. Non dare continuità a questa stagione sarebbe come sprecare tutta questa fatica. E non credo sia questa l’intenzione dell’Inter. Ausilio penserà a questo e lo farà bene. Prima di comprare, l’Inter deve rientrare: mi hanno spiegato che la regola è questa. Però quei soldi entreranno e serviranno in futuro. E altri arriveranno solo perché si gioca la coppa più importante. E perché l’immagine, il marchio Inter, avranno un’altra importanza. Scudetto? - conclude - La Champions è tanto ma non è tutto. Il quarto posto non è mai stato e non può essere il traguardo per l’Inter. Vincere lo scudetto è difficile, lottare per lo scudetto non può esserlo. Mi mancava la Champions, adesso tornerò a vederla a San Siro".