Due punti da recuperare per l'Inter di Luciano Spalletti che, in vista dello scontro diretto dell'ultima giornata all'Olimpico, è chiamato a battere necessariamente il Sassuolo domani sera a San Siro per tenere vivo il sogno Champions League. Tre punti per mettere ulteriore pressione alla Lazio e sperare in un altro passo falso dei capitolini per accorciare ulteriormente in classifica. Il tecnico ci crede e, alla vigilia della gara contro i neroverdi oramai salvi e senza apparenti motivazioni di classifica, ha parlato in conferenza stampa analizzando i temi del match.
Si parte dalla concentrazione della squadra, che il tecnico ha visto nel modo giusto: "Si parla sempre, non solo nel calcio. Ci siamo un po' abituati, ho visto allenarsi i calciatori nella maniera corretta ed è il segno che il pensiero va solamente lì e per noi è come una semifinale. E' stato un lungo torneo in cui abbiamo questa specie di semifinale che ci mette nelle condizioni di giocare la finale con la Lazio".
Sulle condizioni di Miranda e sui dubbi di formazione relativi soprattutto ai diffidati, il tecnico toscano ha così proseguito: "E' una valutazione che dobbiamo fare tra oggi e domani. Non lo rischiamo se c'è qualche dubbio che si possa infortunare di nuovo. Se i medici ci diranno che la situazione è sotto controllo... Non farlo giocare è già stata una precauzione. Per Gagliardini invece se ne parla la prossima settimana. Per i diffidati c'è un'altra gestione, ma noi la partita dobbiamo vincerla. Chi pensa ad altre cose che possono peggiorare la qualità della squadra per leggerezza rispetto a come si compone il risultato di una partita è un problema suo. Giocano i migliori, non vogliamo correre rischi".
A due giornate dal termine della stagione, Spalletti prova a stilare un primo bilancio dell'annata, provando chiaramente a portare più acqua possibile al suo mulino e a togliere pressione ai suoi: "Dovete darmelo voi, ma vi rendo più facile la vita. Lo scorso anno alla 32a l'Inter aveva 16 punti meno della Roma, 5 della Lazio, 2 meno del Milan. Ora ne ha 4 meno della Roma, 2 della Lazio, 9 più del Milan. Questo è il bilancio. Vedete voi se è un miglioramento nostro o un peggioramento degli altri. Sono contento di quanto stiamo facendo vedere, da un punto di vista dell'allenatore di questa squadra mi sembra possa piacere anche a un pubblico che se ne intende come quello interista. Abbiamo fatto passi in avanti, ci sono stati periodi in cui abbiamo faticato ma ora siamo vicini a essere una squadra forte. Io do ugualmente una sufficienza netta al lavoro della squadra e della società. Dentro ci metto anche il mio. Diventa abbastanza visibile dove c'è da andare a mettere le mani e probabilmente quest'anno saremo più chiari su tutto visto che anche domani ce ne saranno 70mila e vanno resi partecipi della chiarezza di propositi e discorsi da fare tutti insieme. Bisogna fargli vedere quel che si vuol fare. Lo scorso anno non è stato così, da parte di tutti.".
Dal mercato di gennaio sono arrivati gli innesti di Cancelo e Rafinha, i quali hanno permesso all'Inter di completarsi e migliorarsi: "Secondo me ha inciso tutto il lavoro fatto, le prove che magari nell'immediato non hanno dato frutto ma sono state un tentativo di far quadrare tutto e trovare la soluzione dentro la rosa. Questa rosa ne aveva molte e abbiamo dovuto fare degli step dove poi abbiamo consolidato quello che pensavamo fosse la cosa giusta, ma in qualche prova abbiamo lasciato del tempo per strada".
Sulla scelta di formazione tra Borja Valero e Vecino accanto a Brozovic, il tecnico continua nella sua analisi: "E' una valutazione che devo fare perché ci sono varie gestioni in questa gara. Prima di tutto dobbiamo vincerla, ma prima ancora dobbiamo volerla giocare nella maniera corretta. A me basta vincerla la partita, perché è importantissima. Sento discorsi che non assomigliano alla realtà del calcio. Chi pensa a goleade non ha probabilmente mai giocato a calcio. Quando io ho fatto gli spot in giro per il mondo per l'Uefa, tutte le volte mettono davanti la parola rispetto. Parlare di goleada è irrispettoso. Bisogna come ho detto prima volerla giocare nella maniera giusta e volerla vincere 1-0, possibilmente. Tornando a Borja e Vecino, è sotto gli occhi di tutti che Vecino ha più gamba nel coast to coast, fa un po' tutto, bravo anche nei colpi di testa e nel tiro. Borja è un maestro del gioco nel traffico, nel collegare i reparti. Possono entrambi dare un contributo importante. Se la partita la facciamo noi, Borja Valero ancora di più. Vecino può dare un contributo a spostarla nella nostra direzione".
Infine, una battuta riguardo la posizione di classifica, con Spalletti che assicura che avrebbe firmato ad inizio stagione per essere a due giornate dal termine in lotta per la Champions League: "Avrei firmato perché avevo una conoscenza di quelli che erano i nostri avversari e di cosa stavano facendo alcune squadre, così come della forza di Juventus, Napoli e Roma e quindi sono rimasto convinto di potercela fare a lottare fino all'ultima partita".