Se chiedessimo ai tifosi dell'Inter quale calciatore rappresenti la rosa nerazzurra negli ultimi decenni, la risposta potrebbe essere scontata: Javier Zanetti. Il duttile centrocampista argentino, che in carriera ha ricoperto molti ruoli del campo, è ormai un vero e proprio simbolo per la dirigenza meneghina, che lo ha subito eletto vicepresidente dopo il suo ritiro. Intervistato a margine del "Volvo Studio per il Vision 2020 Talks" da Beppe Severgnini, Zanetti ha parlato di alcuni aneddoti personali: "Sono cresciuto con il calcio, il primo regalo che ho ricevuto è stato un pallone . Dentro di me ho sempre sentito la passione per il calcio, anche se lavoravo con mio padre che faceva il muratore. Una volta mi ha chiesto cosa volessi fare da grande, gli dissi il calciatore. Mi ha detto: "Vai, ce la farai". Da quel momento ho avuto una spinta enorme, detto da mio padre ha avuto un significato fondamentale".
Javier Zanetti ha poi parlato di chi gli ha cambiato la vita: "Una persona che ha cambiato la mia vita? Direi i due allenatori che ho avuto al Banfield. Hanno avuto fiducia in me che ero giovane, mi dicevano: "tu hai la personalità per giocare in Serie A". Potevano comprare un giocatore più esperto ma hanno scelto di tenere me perché si fidavano di me". Continua, Zanetti: "Contro il Boca per la prima volta feci una partita straordinaria, sono quelle partite in cui ti esce tutto. La partita finì 1-1, c'era anche Julio Cruz che poi è venuto all'Inter. Dopo la partita per tornare a casa ho preso il pullman con mio padre e il migliore amico, la gente mi aveva riconosciuto, poi sono stato invitato per la prima volta in un programma televisivo. Il giorno dopo ho trovato tutte le telecamere fuori casa. Quella partita è stata la vetrina che mi ha aperto tante strade".
Il grande ex nerazzurro ha in seguito ricordato gli inizi della sua storia con la moglie Paula: "Io e Paula siamo cresciuti insieme, abbiamo vissuto e superato tanti ostacoli insieme. Lei è sempre stata al mio fianco. È una donna semplice, umile. Per me questi valori sono fondamentali. Arrivare a casa dopo una sconfitta e aver trovato una donna così che ti dà calma e tranquillità è stato importante. È stata determinante in tutti i passaggi fondamentali della mia carriera. Mi ha dato tre figli meravigliosi. Il più piccolo calciatore? Se questa sarà la sua passione io lo accompagnerò e lo supporterò in qualsiasi momento. Tutti e tre i miei figli fanno la cosa che li rende più felici, questa è la cosa più importante".
Zanetti ha infine parlato di alcuni momenti con la sua Inter: "La mia prima partita contro il Vicenza è stata indimenticabile. La vittoria della Coppa Uefa nel 98 è stata una notte magica. Madrid? Non ho mai visto i tifosi dell'Inter così felici. Ho in mente due momenti: riscaldamento, curva piena, lì ognuno di noi pensava: "Non possiamo deludere questa gente". A fine partita i festeggiamenti, ho visto le immagini del Duomo strapieno, così come San Siro poche ore dopo. Vedere gli interisti felici è stata la cosa più bella. Voleva dire firmare un traguardo indimenticabile per tutti noi e rimarrà sempre così. Le sofferenze e le difficoltà che abbiamo attraversato ci hanno reso più forti per preparare tutto quello che è arrivato dopo. Anche nei momenti più difficili per gli interisti io ero più fiero di essere interista, perché io sapevo che il nostro momento stava per arrivare. Il Real Madrid mi ha cercato, ma io e Paula abbiamo messo sulla bilancia le due ipotesi: se rimanere o andare via senza lasciare un segno all'Inter".