Vincere per invertire il trend, vincere per ridare fiducia ad una squadra che sembra non averne più. Questo l'obiettivo che la squadra di Mister Gattuso dovrà cercare di raggiungere oggi, al Dall'Ara contro i rossoblu. Una gara certamente ostica su tutti i piani, ma che il Diavolo non può e non deve sbagliare, per una serie di motivi. Prima di tutto, la squadra di Gattuso deve ritrovare una vittoria che manca ormai dal 18 marzo, match vinto a San Siro in rimonta contro il Chievo. Da lì in poi, la squadra è apparsa stanca, macchinosa, lenta e priva di quella grinta e di quell'idea di gioco che l'avevano contraddistinta nelle giornate precedenti. Tuttavia, il calo fisico non poteva che essere una conseguenza data dalla grande rincorsa al quarto posto, comunque non raggiunto. Necessari dunque i tre punti.

Secondo motivo, i rossoneri devono assolutamente vincere per tenere il passo in primis dell'Atalanta, che oggi giocherà in casa con il Genoa, avversario ostico e che nel girone di ritorno ha dato e creato problemi a tutte le squadre, ma anche di Fiorentina e Sampdoria, con la viola che sarà impegnata nella difficilissima gara casalinga contro il Napoli, mentre i blucerchiati giocheranno a Marassi contro il Cagliari, in cerca di vittorie in chiave salvezza. Due motivi che dovranno portare il Diavolo a giocare una partita di sostanza, di spessore, di qualità che sembrano esser svaniti da varie partite. Qualità che probabilmente nascerà dai piedi di Suso e Calhanoglu, nuovamente insieme in campo. La qualità sopraffina del turco è mancata tanto al Milan che senza di lui in campo non ha fatto mai bene. 

Per quanto riguarda la formazione, Gattuso non dovrebbe cambiare il modulo di gioco, optando per il 4-3-3,e non dovrebbe cambiare gli interpreti. In porta Donnarumma. Linea difensiva composta da Calabria a destra, Bonucci e Zapata al centro, Rodriguez a sinistra. Cabina di regia affidata, a sorpresa, a Locatelli che verrà affiancato da Kessié  e Bonaventura. Lì davanti, tridente offensivo formato da Suso, Cutrone e Calhanoglu.