Arrivato in prestito dalla Juventus, l'esterno offensivo Riccardo Orsolini sta vivendo un'esperienza in chiaroscuro al Bologna, in Emilia è la sua prima avventura nella massima serie, ma al momento non è riuscito ad imporsi come nelle sue intenzioni ed in quelle dei tifosi felsinei. Il ragazzo classe 1997, intervistato da Tuttosport, ha provato a spiegare i motivi di come abbia fatto fatica ad approcciare con la nuova realtà della Serie A: "Immaginavo che il primo anno in A non sarebbe stato semplice: rispetto alla B c'è molta differenza a livello di ritmo. Questi mesi però mi sono serviti, nel prossimo campionato farò di tutto per essere protagonista. Ringrazio la società del Bologna per avermi dato fiducia, qui c'è un gran bell'ambiente per poter lavorare bene e giocare al massimo".
Come detto, Orsolini è in prestito dalla Juventus al Bologna, ma il giocatore, tra l'altro nel giro delle selezioni under della Nazionale Italiana, non ha dubbi in merito al suo futuro prossimo: "Spero di restare ancora a Bologna il prossimo anno, perchè voglio ripagare la fiducia che il presidente e tutti qui mi hanno dato. Lavorerò sodo, come del resto sto facendo anche adesso. D'altronde, sono in prestito fino al 2019, quindi dal mio punto di vista non ci sono dubbi circa il mio futuro". Un Bologna che ormai salvo potrebbe dare maggior spazio all'esterno offensivo nel corso delle ultime esibizioni stagionali: "Abbiamo fatto un buon campionato, sono arrivato nella sessione di mercato invernale ed il Bologna era già molto lontano dalla zona retrocessione. Qui c'è un progetto serio, che dura ormai da più anni". Buono il rapporto con Roberto Donadoni: "Un grande conoscitore di calcio, lo vive 24 ore al giorno, è molto preparato e disponibile con noi giocatori".
Sono nomi di grandi calciatori quelli che vengono esternati da Orsolini quando gli è stato chiesto a quali esterni d'attacco si ispira: "Ce ne sono tanti, sia in Italia che in Europa. Nel nostro campionato ho potuto osservare dal vivo campioni del calibro di Suso e Douglas Costa, e devo dire che sono veramente forti. Un giorno spero di diventare come loro, ma ce ne vuole di strada da percorrere".