Torna a perdere l'Inter, anche se con tante attenuanti. La squadra nerazzurra ha dato tutto in termini di sacrificio e qualità, ma è finita battuta nella 31esima giornata del campionato di Serie A di quest'anno. Un po' colpa di una giornata no degli uomini chiave, tanto merito del Torino, estremamente cinico nel trovare il gol del vantaggio e poi rognoso il giusto nel difenderlo, per l'1-0 finale. Dopo il match, il tecnico Luciano Spalletti ha detto la sua ai microfoni di Sky Sport. La sua prima battuta ha riguardato la buona prestazione della squadra legata ad un risultato però negativo: "Ci sono dei momenti dove non va come vorresti neanche se la pigi. Però poi abbiamo avuto meno bravura, meno pulizia nel far girare la palla e soprattutto abbiamo preso qualche ripartenza di troppo che ci ha costretto a buttare delle energie. Dovevamo gestire meglio, comandare meglio la partita e soffocare in maniera più continua le loro ripartenze e le nostre perdite di palla".
L'allenatore si sofferma poi su un odierno clamoroso errore sottoporta, inseribile fra i rimpianti insieme ai due di Icardi nel derby di mercoledì: "Abbiamo giocato delle partite, ci sono degli avversari, quando le cose non girano bene ci sta anche di non fare risultato. Perisic ha fatto una rincorsa di sessanta metri dove ha recuperato palla ed il suo tocco per D'Ambrosio è stato quello lì. Gli va dato merito per l'impegno messo, poi di conseguenza è andata di questa maniera".
Ha fatto discutere fra i tifosi della Beneamata l'esclusione di Rafinha: "Diventa sempre difficile, ognuno può dire quello che gli pare. Viene da un anno che non gioca, fargli fare tre partite in una settimana... mercoledì aveva fatto vedere di essere un po' in difficoltà di fiato. Quando la partita conta c'è da fare delle scelte".
Anche perchè chi l'ha sostituito, Borja Valero, non ha fatto proprio benissimo. Lo spagnolo è in calo? "Secondo me non è così, nel senso che l'ho fatto giocare perchè stava bene, l'ultima partita era entrato bene. Ha fatto tanti metri, se uno va a pressare di continuo come ha fatto lui perde lucidità. E' il giocatore che è sempre stato e dà sempre il contributo che serve, dà sempre equilibrio e soprattutto ora che è stato un po' fuori ha recuperato le forze".
Chiosa finale sul saluto con Walter Mazzarri, un po' insolito: "Io gli ho detto 'dai, dai, dai'. ha sempre un po' di timore anche quando vince le partite. Ha vinto, non c'è d'aver timore. Poi stava lì con la puntina, dammela la mano se me la vuoi dare (ride, ndr). Io a incutere paura? Io non incuto assolutamente niente".