Dopo il pareggio a reti bianche nel recupero del derby, l’Inter è chiamata ad affrontare il Torino di Walter Mazzarri nel lunch match della 31° giornata. I nerazzurri, in un buon periodo di forma, continuano nella corsa verso l'obiettivo Champions League provando a conquistare i tre punti allo Stadio Olimpico Grande Torino. Di questo e di altri argomenti ha parlato Luciano Spalletti nella consueta conferenza stampa della vigilia al Suning Training Centre.
"Il Torino è una squadra abituata a lottare, per tradizione. Ho sempre avuto difficoltà ad affrontarla, è necessario scendere in campo con consapevolezza. È vero, domani ci saranno molti ex in campo ma ne abbiamo tanti in molte squadre. Ovviamente la reazione sarà ancora più forte da parte loro, noi dobbiamo mostrare qualità e forza lottando contro le insidie che incontreremo e cercando la soluzione migliore per noi.”
Spalletti chiede concentrazione e sacrificio ai suoi nella difficile gara di domani, contro un avversario a cui riconosce grandi capacità e che non ha ancora trovato un assetto tattico preciso. Sulla panchina del Torino siede Walter Mazzarri, ex tecnico nerazzurro, che il mister non incontra da dieci anni.
"Mi sembra che il Torino stia attraversando una fase di ricerca. Ha fatto diverse prove, ha cambiato molto. Mazzarri è un allenatore esperto, ha fatto bene da diverse parti e sa qual è il suo lavoro. Ha esperienza internazionale. Attualmente non è facile per noi prevedere l’assetto tattico del Toro. Giocava a quattro, ora gioca a tre in difesa. In una gara ha giocato con il 3-5-2, poi il 4-3-2-1. Potrebbero cambiare ancora, noi dovremo essere bravi perché non ci concederanno tanto campo e sono forti in difesa.”
Il tecnico smorza i toni sulla polemica per il gol annullato ad Icardi nel derby per un fuorigioco millimetrico.
"Sarebbe meglio non intervenire a riguardo. Mi sono segnato quel che disse Rizzoli nell'ultima riunione; parlò di un margine di tolleranza in cui sarebbe meglio far prevalere la decisione del campo. Per me vale quello, per cui non voglio commentare. Quel che mi lascia perplesso è la gestione del fuorigioco in cui Icardi è indietro di un metro buono, perché lì non c'è dubbio, ma se anche ci fosse bisognerebbe lasciar andare l'azione per poi rivederla dopo. Detto questo, dobbiamo fare in modo che i risultati dipendano da noi e non dagli altri.”
L’arrivo in nerazzurro del mister toscano ha coinciso con lo sviluppo di un progetto tecnico tutt’ora in corso.
"Lavorare nell'Inter mi dà gioia. Non so a che punto siamo, ma ora siamo a tutti gli effetti una squadra nelle potenzialità che evidenziamo durante la partita e siamo una squadra che può ambire a qualcosa di importante. Dobbiamo comunque sempre lavorare per migliorare le nostre performances. Abbiamo tutte le soluzione dentro di noi, ci abbiamo messo un po' troppo a trovarle ma le abbiamo. Questa è la nostra consapevolezza.”
Il momento di sconforto sembra superato ma è necessario lavorare ancora sui punti deboli per non ricadere negli errori passati. Di questo il tecnico ha piena consapevolezza.
"Accrescere l’incisività sotto porta sarebbe un ulteriore salto in avanti. I nostri centrocampisti ce l'hanno nel Dna la conclusione dal limite, magari bisogna porre un po' più l'attenzione nella finalizzazione di testa. Abbiamo riflettuto e lavorato, quando sei tu a trovare la cura non ci ricadi, l'ho già detto. I giocatori hanno risolto la situazione, hanno fatto vedere di avere un carattere tosto. Non hanno mai perso la bussola e sono sempre rimasti col timone ben saldo tra le mani, non trovando subito la rotta giusta ma trovando e perseguendo poi la direzione in cui volevano andare.”
In fase difensiva ci sono stati grandi miglioramenti.
"Anche gli altri due reparti, non solo quello difensivo, possono fare la differenza. E' cresciuto il gruppo, la testa dei giocatori. Hanno ripreso in mano le proprie qualità e si sono messi a disposizione l'uno dell'altro per trovare questa soluzione totale e quindi sia il portiere sia la prima punta nel fare gol trovano beneficio in questo nuovo atteggiamento. Un risultato può essere determinato dalla giocata del campione, ma la differenza la fa il dominio della partita da parte della squadra.”
Un occhio ai giocatori: Miranda deve essere valutato con attenzione, Karamoh sta crescendo. Per alcuni giocatori del Torino questo potrebbe essere un buon test ma l'Inter deve contare sulle proprie capacità.
"Miranda è stato convocato perché può giocare ma deve essere valutato momento dopo momento. Karamoh sta bene e si sta allenando bene. E' vero che avrei potuto impiegarlo qualche minuto in più. Per il finale di campionato è quello che ha le doti muscolari, tecniche e di velocità che possono servire per dare la soluzione a qualche spunto personale. Questo match potrebbe essere un buon test per Iago Falque che ha fatto tantissimi gol e conosco molto bene. Ha un piede eccezionale. Ljajic stesso lo conoscete tutti. E' un reparto offensivo di grande qualità. Belotti ha la stoffa del bomber e del campione, ci sarà da lavorare singolarmente e di reparto in maniera corretta. Ma ne abbiamo affrontati altri del livello di Belotti e abbiamo fatto bene, siamo fiduciosi sulla nostra forza.”
La lotta Champions è entrata nel vivo ed è ancora apertissima. Spalletti ha la consapevolezza che sarà uno scontro duro fino alla fine del campionato.
"Per me le squadre coinvolte sono più di tre anche se queste sono le più vicine. Ci sono diverse insidie, dobbiamo stare attenti. Abbiamo sempre ragionato per trovare la forza che serve per mettere da parte qualsiasi cosa si metta di mezzo tra noi e il nostro obiettivo. Continueremo a fare questo tipo di ragionamento. Abbiamo potenzialità. Abbiamo anche dei diffidati e questa settimana abbiamo avuto un'infrasettimanale, per cui proprio come il Torino abbiamo avuto poche ore per recuperare. Le insidie ci sono per tutti allo stesso modo. E' chiaro che la condizione fisica, la mentalità sono fattori importanti ma è sempre l'entusiasmo che fa la differenza. L'essere veramente professionale e professionista, volendo raggiungere questo obiettivo senza disperdere niente delle qualità che si hanno. Candreva diceva che vuole mettere i suoi gol da parte per farci arrivare all'obiettivo, ma ci vogliono anche i suoi."