Luciano Spalletti parla in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Verona, sfida che precederà il derby.
La partita di domani sarà fondamentale per continuare a mettere punti da parte: "Si serve una vittoria per prepararsi bene al derby. Il miglior allenamento è questo per farsi trovare sempre pronti. Non ho mai messo alla prova i miei calciatori ma ora che ci penso lo farò. Sono abituato a fare una cosa per volta. Faccio i complimenti a Vecchi per la vittoria del trofeo Viareggio. Diverse volte glieli farei. È riuscito a vincere un torneo difficilissimo battendo uno dei migliori settori giovanili (Fiorentina, ndr) e senza tanti titolari. Ha quindi fatto esordire anche Vergani".
Tema caldo, in casa neroazzurra, riguarda la situazione Sabatini: "Hanno fatto rumore le sue parole visto il suo valore umano e professionale. Mi è dispiaciuto molto. Lascia ma nell'Inter resta gente che crede nella squadra e che è pronta a dare tutto. Vale per tutti. Vale per me. Sabatini è un samurai del calcio, affettivamente parlando. Riesce a incidere nelle battaglie, quando lo incontrerò gli dirò ciò che penso. L'ho solo sentito al telefono e vorrei salutarlo presto".
Il mister non ha però dubbi riguardo il suo di futuro: "I contratti servono solo a fare clamore perché possono essere disfatti da un momento all'altro. Io non voglio mai mettere in difficoltà il club. Serve ritmo e intesa. Non ci sono problemi, sono già troppo comodo. Sono già venuti i direttori e io sarò l'allenatore dell'Inter anche l'anno prossimo"
L'obiettivo stagionale, la Champions, è ancora perseguibile: "Devo riuscire a tirare il massimo dai ragazzi. Attraverso questo dobbiamo raggiungere la posizione più importante. Mi chiedo se stiamo prendendo abbastanza di ciò che abbiamo a disposizione e secondo me c'è ancora della possibilità. Non so come andrà a finire. Devo capire come rimettermi in pari. Questa squadra ha mostrato potenziale e qualità. È venuto a trovarci Ligabue. Dice gli anni passano per non ripassare più. E' un po' come i campionati. Questo è l'obiettivo. Anche per fare contenti i 60mila che domani popoleranno lo stadio. Una soddisfazione che sovrasta i problemi".
Entrando in tema partita, Spalletti parla della formazione: "Guardiamo solo alla vittoria di domani. Sarà un match difficile. Un conto è volere assolutamente una cosa, un altro è aspettare che la vita faccia il suo gioco senza andare a determinarla con forza. Dentro questo sport serve rabbia e carattere. O ci si nasce con queste caratteristiche oppure le si acquisiscono per forza di cose. Se vogliamo davvero questo obiettivo, possiamo riuscirci".
Sarà importante la mentalità della squadra domani: "Domani giocheremo in casa nostra e faremo vedere quanto è tale. Se si gioca nell'Inter domani sera, il fatto di giocare a San Siro deve essere un vantaggio. Lo specchio ti ridà quello che ci metti davanti. Se vuoi andarci, devi mettere in conto questo"
Il mercato resta sempre uno dei temi centrali, anche per Spalletti: "Ripartire da chi è ad Appiano? Stiamo già facendo queste valutazioni. Bisogna sempre porsi in una certa maniera anche considerando le performance. Può darsi non abbia qualità quel calciatore, ma può darsi che si è sbagliati noi. Li valuteremo tutti. Ci sono particolari che piacciono. Mancano ancora un po' di partite per cui mettiamo in conto tutto. Rafinha? Ha mostrato diversi segnali positivi. Quando gli ho chiesto se gli piacesse l'Inter, ha risposto sì senza pensarci. Così come gli piace Milano. Ormai lo conosco bene. Stiamo seguendo anche i nostri giocatori: uno è Kondogbia che sta facendo molto bene. Se non esercitano il diritto... dipende da loro. Nagatomo e Joao Mario hanno giocato gare molto interessanti. Gabigol fa gol e si diceva non fosse in grado".
Immancabile una dedica a Mondonico, scomparso nella giornata di ieri: "Era una persona squisita, molto diretta e sintetica. Riusciva a mandare messaggi veloci. Ha fatto molto bene con squadre normali lanciando giovani interessantissimi. Mi accodo a tutti coloro i quali sono vicini al dolore della famiglia".