Gennaro Gattuso ha da poco concluso la conferenza stampa in vista dell'importantissima partita di domani contro l'Arsenal.
Il tecnico del Milan ha iniziato parlando di Davide Astori, scomparso improvvisamente domenica: "Voglio dire due parole su Astori. Perdiamo un grandissimo uomo di un'umiltà incredibile. Io ero al Milan e lui nelle giovanili. Quando lo vedevo in palestra mi chiedeva sempre se poteva usarla. Alla terza volta gli ho detto che era casa sua e che non serviva chiedermelo. (sorride, ndr) L'ultima volta l'ho incontrato il 30 dicembre a Firenze prima della partita e mi aveva detto che era orgoglioso e contento per me e la mia nuova avventura al Milan. Dev'essere un esempio per tantissimi giovani. E' sempre stato rispettoso e con grande mentalità. Ci mancherà un grandissimo uomo, non lo dimenticheremo".
Domani arriveranno i gunners di Wenger: "L'Arsenal è in difficoltà, ma ha grandissimi campioni e ha segnato 18 gol in Europa League. C'è grandissimo rispetto, noi dobbiamo fare una grande prestazione. Era da un po' di anni che il Milan non giocava una partita in Europa con 70mila persone. Tranne Bonucci e Biglia la nostra è una squadra con pochissima esperienza in Europa, perchè siamo molto giovani. Abbiamo un'età media di 23-24 anni. Questo ci servirà per alzare l'asticella, anche in vista del futuro. o. Oggi per come ci arriviamo oggi tutti dicono che possiamo metterli in difficoltà. Sicuramente siamo una squadra che a livello mentale, tecnico e tattico è migliorata tantissimo. Domani affrontiamo una squadra che ha dei problemi, ma sulla carta più forte di noi. Noi ci arriviamo con grande mentalità e grande condizione fisica. Dobbiamo dimostrarlo".
Però Gattuso, almeno da giocatore, ha vissuto tantissime gare come queste: "Io ho vissuto da giocatore partite del genere, ora è tutto diverso. In confronto a Wenger io sono nella categoria Pulcini. Io ho iniziato da poco e lui è 30 anni che allena. La stiamo preparando, l'Arsenal è una squadra tecnica a cui non piace la transizione difensiva. Noi dobbiamo essere bravi a non subirli e a farli correre quando abbiamo la palla. Non dobbiamo sbagliare a livello mentale. Non dobbiamo spaventarci dei 70mila e giocare con le grandissime qualità che abbiamo, sia tecniche che fisiche. E così possiamo metterli in grandissima difficoltà".
In chiusura l'allenatore rossonero ha parlato delle condizioni di Conti e della possibilità, per lui, di giocare con la Primavera sabato: "Ne parlo oggi con lui. Più tardi abbiamo una riunione con lui e con i dottori. Non so se giocherà, il campo di Solbiate non è in perfette condizioni e non dobbiamo rischiare nulla. Dobbiamo leggere i numeri correttamente, valutando attentamente tutto. L'importante è non aver fretta. Siamo a 30, non capisco tutta questa fretta di fare 31. Ci ho sbattuto i denti vivendolo sulla mia pelle. Dopo 4 mesi e mezzo sono andato alla Confederation Cup, perchè ho voluto fare il fenomeno. E poi per un anno e mezzo ho passato le pene dell'inferno e un giorno stavo bene e un giorno male. Siccome ho un po' di esperienza su questo aspetto".