26 presenze in stagione fra Serie A e Coppa Italia, 0 reti all’attivo. Ed all’orizzonte si prospetta un match contro la capolista. Per Antonio Candreva non è un momento facile: i tifosi dell’Inter non gli risparmiano mai feroci critiche, nonostante i numeri in stagione non siano così negativi. È vero, manca il goal – a dispetto dei 48 tiri verso la porta avversaria -, ma il nazionale azzurro è secondo sia nella classifica del miglior assist man con 7 passaggi vincenti – dietro a Ramirez della Sampdoria – che in quella delle maggiori occasioni create – dietro a Insigne – ed il fatto che Luciano Spalletti rinunci raramente a lui la dice lunga sulla sua importanza nella squadra – 25 presenze su 26 giornate, di cui 24 da titolare.
Ora però a San Siro arriva il Napoli che guida la classifica e ferito dopo la batosta subita in casa al San Paolo contro la Roma e di certo non è l’avversario più morbido per poter mettere fine al digiuno da reti che dura dal 15 aprile scorso, nel 2-2 nel derby contro il Milan. Contro i partenopei, Candreva ha giocato 19 volte, collezionando 13 sconfitte – solo contro la Juventus ne conta di più, 14 – e 3 vittorie; i goal segnati sono 2 – contribuendo a due successi ai tempi della Lazio –, tra cui uno in una sfida in particolare che evoca ottimi ricordi al calciatore.
Il 31 maggio 2015 al San Paolo, Napoli-Lazio vale come uno spareggio per decidere chi disputerà la successiva edizione di Champions League: Candreva prima serve l’assist a Parolo e poi si mette in proprio e realizza il parziale di 0-2 a fine primo tempo; gli azzurri trovano il pareggio con la doppietta di Higuaìn, ma il Pipita sbaglia poi un calcio di rigore e nel finale i biancocelesti ne approfittano siglando altre due reti con Onazi e Klose e si aggiudicano il terzo posto che vale i preliminari.