Domani sera ci sarà la tanto attesa sfida tra Milan ed Inter. Un derby molto importante che può valere la stagione per i rossoneri. I colleghi della Gazzetta dello Sport hanno intervistato Suso. Andiamo a sentire le sue parole!

Un San Siro verso il tutto esaurito: "San Siro è sempre pienissimo, poi ha quella coreografia. Anfield è molto bello, ma lì non ho mai visto coreografie così. Poi certo, la partita è molto importante per la città e i tifosi. Io ho fatto venire la mia famiglia e quattro amici. Sono venuti quando ho segnato due gol, ora devono esserci sempre..". 

Un Milan che, con un successo, si candiderà a pieno titolo per la rincorsa Champions: "A me se l’Inter va in crisi non interessa, ma se vinceremo sarà bellissimo: avremmo una possibilità di entrare in Champions. Ora siamo in un buon momento e così le gambe non pesano tanto. Quella più difficile da raggiungere è la Lazio. Non è una squadra che gioca così vistosamente bene, ma sa quello che deve fare e lascia pochi spazi. È la più regolar. Chi toglierei all’Inter? Tutti dicono Icardi. Io però ho giocato nelle nazionali giovanili con Rafinha, prima che scegliesse il Brasile: se sta bene, è un grandissimo giocatore".

Proprio l'Inter l'estate scorsa ha provato a convincerlo a un cambio di casacca: "In estate mi hanno fatto un’offerta- ha ammesso lo spagnolo- Io avevo appena cambiato procuratore e loro hanno parlato con lui. Poi quello che ha risposto il Milan al mio agente non lo so, io avevo le idee chiare: volevo stare qui e rinnovare. Futuro? Potevo andare via anche prima di rinnovare, ma qui sto bene e sono molto contento. Poi nel calcio non c’è “per tutta la vita”, e ora è importante finire bene la stagione".

Un Milan che è rinato con Gattuso, ma Suso deve molto a Montella: "C’era bisogno di cambiare ma io dovrò ringraziare per sempre Montella. Ognuno ha il suo modo di allenare e magari lui a Siviglia vincerà la Champions, di sicuro lavorava in maniera diversa. Quando vincevamo con lui, nessuno diceva nulla sul metodo. La qualità principale di Gattuso è la passione. Ha vinto tanto e sa come funziona tutto questo. La caratteristica del suo Milan è la concentrazione. Mi ha colpito per la voglia di lavorare, gli piace quello che fa e mette molta intensità. Se ti alleni così, in partita è più facile. A me piace il modo in cui entra nelle persone. È molto sincero, parla tanto. Urla sempre anche in partita? Ci avvisa su quello che stiamo sbagliando, a volte non noti una cosa e lui ti aiuta perché te lo dice. Io però voglio giocare il primo tempo sulla fascia dove c’è lui. Così mi urla per tutto il tempo ma almeno, nel secondo, sono tranquillo".