Un goal, due assist ed una prestazione che gli vale l’applauso di Simone Inzaghi e di tutto il pubblico. Felipe Anderson si prende – o meglio, si riprende – in mano la Lazio con una prestazione sontuosa nel 5-1 con cui i biancocelesti ribaltano la sconfitta dell’andata contro la Steaua Bucarest e si proiettano verso gli ottavi di finale di Europa League.
Il brasiliano, dopo la lite con il tecnico e l’esclusione contro Napoli e Verona, gioca da titolare e mostra una concentrazione ed una determinazione da sottolineare fin dalle prime battute, quando serve ad Immobile un pallone filtrante che l’attaccante non tramuta in goal per poco – il numero 17 si rifarà con gli interessi. Nel primo tempo, Anderson diverte e si diverte, regalando al pubblico anche una rabona ed accelerazioni improvvise che strappano applausi, fino all’assist per il 3-0 di Immobile in chiusura di frazione. La ripresa, si apre con la gioia personale - fuga palla al piede e destro piazzato in diagonale per il momentaneo 4-0 – prima di concludere la sua partita servendo al centravanti di Torre Annunziata il pallone della sua tripletta personale; al 74’ Inzaghi gli concede la standing ovation di tutto l’Olimpico ed anche la sua, sancendo così la pace tra i due per cancellare quello scontro che aveva minato l’ambiente.
È proprio l’atteggiamento in campo l’aspetto più importante della serata: il motivo del contendere fra l’allenatore ed il numero 10 stava proprio nell’indolenza con cui l’ex Santos era entrato nella gara con il Genoa – e non solo; in una partita europea, contro un avversario che senza dubbio non richiedeva un impegno gravoso per essere battuto ma non per questo da sottovalutare, Anderson ha voluto dimostrare di saper essere decisivo e di poter prendersi sulle spalle la squadra, aiutato da quel Ciro Immobile capace di segnare finora 31 goal in 31 presenze stagionali.