L'Inter si prepara al match casalingo contro il Benevento. Con l'obbligo di vincere ma soprattutto di convincere, i ragazzi di Luciano Spalletti dovranno necessariamente evitare le distrazioni viste contro il Genoa, match in cui i rossoblu hanno privato il biscione di una vittoria quasi obbligatoria. Nella giornata di oggi, secondo quanto riportato da Sportmediaset, Luciano Spalletti ha analizzato con i propri giocatori i prossimi avversari del Benevento. Dopo il lavoro sul campo, buone notizie su Mauro Icardi, arruolato ma ancora non al meglio. L'argentino ex Sampdoria partirà dunque dalla panchina, mentre l'altro degente Ivan Perisic è ormai pienamente recuperato.
Dal punto di vista tattico, solo all'ultimo Spalletti scioglierà il nodo-Rafinha. Tra i calciatori più in forma a disposizione del tecnico toscano, l'ex Barcellona potrebbe partire finalmente titolare, condizione che renderebbe il brasiliano un vero e proprio craque da utilizzare per scardinare la retroguardia sannita. Vista la differenza tecnica tra le due rose, infatti, Spalletti potrebbe seriamente scegliere di utilizzare Rafinha dal primo minuto, testando il ragazzo anche in vista del frenetico finale di stagione. Prelevato appunto per far fare all'Inter il salto di qualità, l'ex Barça potrà dimostrare tutto il suo talento, trascinando i suoi alla vittoria.
Secondo le ultime indiscrezioni provenienti dal centro d'allenamento nerazzurro, Spalletti dovrebbe riutilizzare il 4-2-3-1, modulo perfetto per esaltare le qualità del rientrante Perisic. Davanti ad Handanovic, Skriniar e Ranocchia, anche se l'ex Genoa potrebbe cedere il posto di titolare a Lisandro Lopez, da testare contro una rosa poco performante per valutarne effettivamente le doti. Grande incertezza nella zona mediana del campo, dove al fianco di Matias Vecino scalpitano Borja Valero e Gagliardini. Dietro la prima punta Eder, potrebbe partire dal primo minuto Rafinha, incalzato da Brozovic. Nessun problema per Perisic, mentre le ottime prestazioni di Karamoh rendono incerta la titolarità di Antonio Candreva.