Dopo quasi due mesi dagli ultimi 3 punti conquistati, l'Inter di Spalletti è tornata a vincere e ora punta a continuare per questa strada, prossimo avversario il Genoa.
Nonostante tutte le difficoltà i neroazzurri occupano comunque il terzo posto: "Teneteci lontano i depressi. Noi dell'Inter siamo cittadini del cielo che abitano sulla terra. Non c'è depressione per noi. La strada che abbiamo fatto è quella per essere oggi terzi, poi è chiaro che certe cose le dobbiamo fare ancora meglio. Nell'ultima partita non mi è piaciuto cos'ha fatto la squadra in superiorità numerica e quella che è stata la qualità e la ricerca. Ma siamo in grado di andare a Genova e vincere contro un Genoa stratosferico in questo momento, che da quando è arrivato Ballardini è la terza forza del campionato e ha vinto le ultime due in trasferta. Troveremo entusiasmo dagli spalti, capace di trasferire ai giocatori che assorbono tutta la partecipazione dei tifosi. Ma ripeto, siamo in grado di vincere e dobbiamo andare a fare questo".
È innegabile che i suoi abbiamo comunque ancora dei problemi: "È ancora inespressa. Di solito si lavora, si lavora, si lavora e un pochettino si cresce, poi c'è una ricaduta e si rilavora, arrivando a un'altra crescita. C'è un picco che ti crea problemi e via così. Noi siamo andati in difficoltà, ma abbiamo bilanciato facendo tanti punti prima. Però poi quando si arriva in fondo il campionato dice la verità del lavoro che hai fatto e di quello che hai sviluppato. E io vedo interesse, partecipazione, disponibilità ad apprendere. Per cui mentre prima c'era entusiasmo perché avevamo vinto oggi c'è un attimino di difficoltà per le ultime prestazioni. Però anche lì c'è stato equilibrio, non ho mai visto la squadra in grossissma difficoltà. Vi rammento i pali, che all'inizio dell'anno vi piacevano tanto. Ne abbiamo colpiti più di tutti".
Al centro di questa conferenza ci sono stati, soprattutto, i giocatori come Perisic e Icardi: "È chiaro che si fanno delle valutazioni. Fosse possibile li vorremmo sempre avere in gruppo, in questo caso si sono fatte delle prove ma non hanno dato la possibilità di avere una risposta chiara. Non sono stati sviluppati allenamenti che potevano presagire l'ingresso in una partita con i ritmi che ci vorranno, per cui abbiamo una rosa con altri calciatori che ci hanno fatto vedere come si fa e quando li abbiamo fatti giocare ci hanno dato le risposte che ci aspettiamo".
Successivamente Borja Valero: "Per dare queste valutazioni serve supporto video, non bisogna vedere se ha perso l'ultima palla dell'ultima partita. Se si guardano i metri che fa, gli assalti che porta al portiere o al mediano basso, nonostante la sua fisicità, ci si accorge che c'è differenza rispetto agli altri. Non è in difficoltà, può passare momenti in cui fa meglio il suo mestiere e altri meno, come tutti gli altri. Per me non c'è nessun punto di partenza in cui parte avvantaggiato o svantaggiato" e Candreva: "Non l'ho mai messo in discussione. Può giocare o no, ma lui in fondo farà vedere i suoi numeri. Il totale di questi a fine campionato saranno a posto. Ha capacità polmonare per cui quando qualsiasi mezzofondista sarebbe morto lui piazza ancora lo scatto".
Spazio anche a Brozovic: "Confrontati? Certo, si parla di tutto. Il giorno dopo noi facciamo delle continue riunioni mettendo dentro anche queste situazioni. Se n'è parlato e il ragazzo si è dispiaciuto già al rientro nello spogliatoio. È timido, introverso. È una dimostrazione importante quella del messaggio che ha mandato. Per qualcun altro è facilissimo, lui ha timore di peggiorare la situazione. Poi è arrivato ad Appiano e si è allenato benissimo e quello è importante. Domani non parte dal 1', ma se avrò bisogno lo tirerò dentro e sono convinto che mi darà tutta la sua qualità. Ma lui vuole bene ai compagni e vuole giocare con loro", e alla ormai confermato Skriniar al centro di molte voci di mercato: "Vuole rimanere? Non avevo dubbi. Mi ero un po' meravigliato, ma poi per come è stata tradotta mi è sembrato facile essere ricondotto a pensare che fosse stata fatta fuori da un ristorante la notte alla 1... Vedrete che rimarrà per diversi anni".
Infine parole anche per i due protagonisti della gara con il Bologna, Karamoh: "Karamoh ha occhi che esprimono molto di sé. È facile diventare amici del ragazzo, farsi apprezzare quando uno è così perché gli vogliono bene tutti in spogliatoio. Dovremmo fare più attenzione noi perché quando tutti ti fanno pensare che questo pennarello è di un colore differente probabilmente anche tu cominci a guardarlo in quella maniera... Lui ha tutte le carte in regola per diventare un buon calciatore, mantenendo questa attenzione per il suo processo di crescita", e Rafinha: "Giocare dall'inizio? Dipende da che punto di vista si guarda la cosa. Dal mio punto di vista va analizzata bene e non dico la formazione il giorno prima. Anche questa settimana ha saltato due allenamenti. Ci si esalta, ma i nodi vengono fuori e vanno 'pettinati' bene da chi ci è sempre stato. Ci ha dato una mano, ma se giocherà dall'inizio in alcuni momenti bisognerà sopperire alla sua mancanza di apporto".
Ultima battuta, il mercato: "No, non mi fa sorridere. Mi crea problemi. Soprattutto se si parla di rivoluzione, perché i giornali li leggono tutti e stamani erano già in giro che commentavano quel che viene fuori dall'ordine del giorno. Io sto pensando di suggerire al presidente di creare una terza squadra, la nostra, la femminile e quella virtuale con i giocatori che virtualmente sono in arrivo. In quel caso la terza squadra la allenerebbero i dirigenti. Io non la alleno e a me interessa quelli che ci sono. Si è parlato di Sturridge e di Eder via. Sturridge si è infortunato e se non restava Eder a toglierci le castagne dal fuoco non so cosa si mangiava. E da qui in avanti prenderemo provvedimenti, perché se fate nomi qualcuno ve li darà, per cui parlerà con il presidente. Noi siamo terzi ma manca ancora metà campionato e si parla già di rivoluzione, di nomi che devono arrivare. E il pubblico non deve andare ad applaudire questa squadra, perché qualcuno ha incontrato Eder e gli ha detto che doveva andare via perché doveva arrivare Sturridge. I tifosi devono fare il tifo per i nostri giocatori, non per la squadra virtuale. Questo fatto che l'erba del vicino è sempre più verde, per me non è così. Per me è verdissima la mia".