Tornata n.24, impegno casalingo per l'Inter di Spalletti, a nudo di fronte al Crotone coraggioso di Zenga. Cinque pari consecutivi, scricchiolii a minare la serenità dell'ambiente. Mercato incompleto, parole sibilline del tecnico, anche se non a organi ufficiali. Il rischio è di distruggere, in poche settimane, l'ottimo operato d'andata. La partita con il Bologna, in programma domani alle 15, assume i contorni di una gara senza ritorno. Vincere per riprendere il cammino, sigillare, almeno per il momento, la quarta posizione. Non mancano gli interrogativi da sciogliere. L'ex guida della Roma convive tra due fuochi, quello della rivoluzione e quello dell'attesa. Da una parte l'esigenza di inserire forze fresche - specie a livello mentale - dall'altra quella di recuperare giocatori di primo piano oggi in evidente difetto.
Il rientro di Icardi risolve il rebus offensivo, è lui il 9 titolare, aldilà dell'ottima performance di Eder. L'azzurro è comunque in corsa, insidia Candreva - nel mirino della critica e sempre sostituito - sull'out di destra. Come detto nei giorni scorsi, Eder rende l'Inter più malleabile, si può rapidamente passare dal 4-3-3 a un modulo a due punte. Ovviamente ha meno propensione di Candreva a coprire l'intera fascia. Le più interessanti questioni in mediana. Rafinha è il cruccio di Spalletti. Non è in discussione l'impiego, da scegliere se lanciare subito il n.8 o se attendere la ripresa. Ha nelle gambe un'ora, ma la sua personalità può essere utile a scardinare il fortino rossoblu. Rafinha, Brozovic e Gagliardini, una margherita a tre nomi. Ciondolante contro il Crotone, il croato punta all'ennesima chance. Per Gagliardini, discorso diverso. Sembra spento, fatica ad ingranare in un centrocampo a due. Come sempre, con l'ex Atalanta sul terreno, passo avanti per Borja, altrimenti in linea con Vecino nel pacchetto a protezione della linea a quattro.
Appare certo, infine, il rilancio di Cancelo, a sorpresa escluso nell'ultima di A. A sinistra il portoghese, con D'Ambrosio sul fronte opposto. Miranda e Skriniar ad oscurare Handanovic.