“L’accordo è totale, manca solo la firma”. Ma questa firma continua a non arrivare. Nonostante l’annuncio del direttore sportivo della Lazio Igli Tare dei giorni scorsi, il rinnovo di Stefan De Vrij slitta ancora. Il quotidiano Il Messaggero riporta la notizia secondo la quale l’ufficialità del prolungamento arriverà entro una settimana, con le solite modalità già ampiamente discusse - scadenza posticipata al 2019, ingaggio aumentato fino a 2.5 milioni di euro e clausola di risoluzione pari a 25 milioni -, però è evidente che lo stallo sta diventando sempre più preoccupante.
Ed in una situazione del genere ecco che le varie pretendenti, che vedono la ghiotta possibilità di accaparrarsi un ottimo difensore giovane ma con buona esperienza a livello internazionale a costo zero, cominciano a pensare di piazzare il colpo. Il regolamento concede questa chance a tutti, visto che prevede la libertà di un calciatore di accordarsi con qualsiasi altro club a partire dal primo febbraio dell’anno di scadenza, quindi per De Vrij – e per le società interessate – esiste la concreta ipotesi di percorrere questa strada. Per tutto quello che si è detto però sembra improbabile che l’entourage dell’olandese stia lavorando sotto traccia, anche perché sarebbe inutile a quel punto trattare un rinnovo di solamente una stagione con l’intento proprio di non lasciare Roma a parametro 0.
Dunque, lo scenario più plausibile è quello di un effettivo prolungamento e di una cessione in estate per violazione della clausola, e qui le concorrenti sono le solite note. Per il Barcellona non ci sarebbero grossi problemi a spendere il 25 milioni previsti dal contratto dell’ex Feyenoord per acquistarlo, mentre l’Inter auspica invece un non rinnovo, forte della proposta molto ricca al giocatore – contratto quadriennale da 4 milioni di euro all’anno. A questo punto ogni pronostico sulla vicenda è facilmente smentibile, tranne il fatto che la Lazio non avrà De Vrij nella rosa del prossimo anno. In questo caso però, l’erede è già pronto in casa, e si chiama Luiz Felipe.