Rispetto alla gara persa in campionato la Lazio di Inzaghi è migliorata in un aspetto, ma è rimasta incagliata in un altro difetto già intravisto pochi giorni fa a San Siro. Andiamo con ordine: l’approccio alla gara è stato decisamente migliore rispetto a domenica. Squadra più tonica e più pronta a mettere in difficoltà i rossoneri con il proprio palleggio e la propria qualità. Il difetto resta quello del cambio di passo in zona gol, anche se lo 0-0 in trasferta non è un risultato da buttare.

Inzaghi in conferenza stampa non ha nascosto la propria amarezza per non essere riuscito a portare a casa una vittoria che sarebbe stata molto preziosa, ma bisogna anche dire che la Lazio ha costruito un’unica vera occasione da gol. Donnarumma però ha tirato fuori un ottimo riflesso sul colpo di testa ravvicinato di Ciro Immobile, sempre in agguato sull’ennesimo cross di un positivo Lukaku. La squadra però, senza Luis Alberto, ha dato la sensazione di mancare di fantasia e qualità negli ultimi 30 metri di campo. Felipe Anderson si è spento con il passare dei minuti e il trio centrale del Milan composto da Bonucci, Romagnoli e Biglia raramente si è fatto sorprendere da imbucate centrali alle spalle. I palloni che hanno reso letale Immobile nella prima parte di stagione, le giocate che hanno esaltato la Lazio e mandato in crisi molti avversari dei biancocelesti.

Le due punte centrali messe da Gattuso nel finale di partita hanno creato qualche apprensione in più ai tre difensori centrali di Inzaghi e Calhanoglu ha graziato la Lazio nell’unica vera sbavatura difensiva della serata di Coppa Italia. Giusto anche dire che i biancocelesti erano alla quinta partita in una decina di giorni visto che di mezzo c’è stato anche il vittorioso recupero di campionato contro l’Udinese di Oddo. Un periodo intenso che però è appena iniziato e che quindi non permetterà alla squadra di avere troppi giorni a disposizione per recuperare e lavorare sul campo. La prestazione di San Siro resta in ogni caso positiva. In diverse fasi della partita il Milan faticava a uscire dalla propria metacampo, merito del pressing organizzato della Lazio, oltre che di diversi errori tecnici dei rossoneri. La strada perciò sembra essere quella giusta, a patto di avere forse un pizzico più di pazienza quando si tratta di provare ad aprire difese bloccate e molto compatte.