Dopo la pausa torna finalmente la Serie A con la seconda giornata del girone di ritorno che, in casa Inter, significa super sfida contro la Roma

La squadra di Spalletti deve riprendersi in fretta e ha davanti un avversario ostico, principale rivale della corsa Champions; questa la conferenza di vigilia del tecnico. 

"Partita decisiva? È ancora presto. Si sa che una gara così può darti entusiasmo e convinzione, ma ci sono troppe partite. Basta guardare la classifica di ogni anno a metà campionato e poi in fondo. Non sono determinanti nemmeno i dieci punti".

È stato un mese difficile per i neroazzurri: "Non credo che abbiamo perso molte cose. In alcune circostanze abbiamo fatto meglio, altre peggio, ma non ho visto sbalzi nei comportamenti se non in qualche frangente. In generale abbiamo lavorato nello stesso modo, sfruttando qualche situazione in più in alcune partite e in altre ci sono andate più di traverso. Dobbiamo solo continuare a lavorare nella maniera corretta, perché per diventare da titolo bisogna fare cose importanti. Anche durante la settimana bisogna lavorare in un certo modo. Siamo soddisfatti e contenti del nostro lavoro. Questa settimana abbiamo fatto molte cose e il risultato della partita si vedrà. Spesso lavorare giusto è più importante che lavorare duro. Noi abbiamo fatto entrambe le cose".

La partita d'andata fu una grande iniezione di fiducia per gli interisti, anche con una formazione diversa dal solito, con Joao Mario, fresco di compleanno, titolare: "Diciamo che abbiamo avuto un buon equilibrio e ci sono girati bene alcuni episodi. Poi abbiamo pagato più avanti. Domani sarà vietato distrarsi, ci sono calciatori che risolvono la gara con qualsiasi episodio. Come perdi di vista la partita o esci dalla concentrazione del momento può accadere di tutto. È un po' come scendere dallo Stelvio senza mani, dobbiamo tenere le mani salde sul manubrio. Joao Mario? Ha fatto delle buone prestazioni, quando l'ho messo in corsa ha fatto forse meglio che dall'inizio ma penso abbia dato il suo contributo ai risultati generali".

Arbitro del match sarà Massa: "È uno dei migliori arbitri che abbiamo, ha fatto in passato scelte misurate al millimetro. È stato al Var contro l'Udinese, lo abbiamo avuto con la Juventus dove c'è stata la mano di Benatia che per me non era rigore. Forse nel derby era al Var quando hanno annullato il gol di Ranocchia. Ha fatto bene il suo lavoro".

Capitolo mercato e Rafinha:"Sono sempre soddisfatto dell'operato dei nostri professionisti. Collaboro con loro 24 ore su 24, sono competenti e hanno qualità. Sono in sintonia con loro. Nel caso di Rafinha sta a noi fargli ritrovare la condizione, non il contrario. Si rischia altrimenti di mandare un messaggio distorto a chi ha pedalato qui ad Appiano fino a questo momento".

Impossibile non tornare sulla vicenda Totti dello scorso campionato: "Ci sono molti significati nella mia esperienza a Roma. Professionalmente mi porto dietro i risultati che non sono riuscito a fare. Nell'anno e mezzo fatto mi porto dietro 14 sconfitte, 82 gol subiti, i due derby persi. Una volta che non abbiamo vinto il campionato e una volta che siamo arrivati un punto dietro il Napoli. Nelle tre stagioni prima ho perso tre finali, ho subito cinque eliminazioni, tre derby persi, 49 sconfitte, 263 gol subito. Me li porto dietro perché devo migliorare. Su Francesco vi firmo una risposta in bianco: scrivete quel che vi pare. Non sto a usare aggettivi perché li ho detti tutti. Allenandolo ti rendi conto del fenomeno che è stato. Per quanto riguarda i rapporti le complicazioni tra le persone sono le cose in sospeso, quelle non chiarite. Io a lui ho detto tutto. Mi sono comportato come mi dovevo comportare, secondo quel che è stato il giorno dopo giorno. Ed è chiaro che se lo incontrerò allo stadio lo saluterò, come farò con tutti gli altri calciatori. Ho passato con lui quasi sei stagioni. Lo abbraccerò come tutti. Ho passato con questi calciatori momenti bellissimi ed emozionanti, è come ritrovare gli amici d'infanzia. Sarà un piacere incontrarli sempre, perché non c'è solo il risultato della partita. Saranno molte altre cose. Accadrà lo stesso con quelli dell'Inter perché anche qui mi sto trovando benissimo. Poi nei rapporti ti devi prendere anche le scomodità, nel lungo periodo. Io non alleno mai per far piacere a tutti, ma per trovare la condizione generale della squadra. Può darsi che questo a qualcuno non piaccia, ma la professione mi impone questo".

L'inter non vive un bel momento, e nemmeno la Roma, ma le soste solitamente fanno bene ai neroazzurri: "Chi rischia di più? Non vedo perché debba esserci una squadra che rischia più dell'altra. Dipende dalle convinzioni, dalla mentalità e da tante altre cose. Penso sarà una partita giocata alla pari come idee e risposte. Si affrontano due squadre forti. Loro hanno fatto vedere in Champions League di cosa sono capaci. Giocano a viso aperto, tengono la linea alta e questo evidenza qualità. Noi faremo il nostro, vogliamo attaccare la Roma e le nostre timidezze. Vogliamo sconfiggere le difficoltà che incontreremo. Ci saranno momenti in cui dovremo difenderci, ma giocheremo come sappiamo. Che giocatore ruberei? Ci sono tanti giocatori forti nella Roma che nei momenti delicati trovano la soluzione da soli. Domani sarà un bello 'scozzo': ci sarà durezza e reattività".

Si chiude con il mercato, partendo da Gabigol fino ad arrivare alle possibili mancanze in rosa: "Gabigol? Non fa parte della mia scrivania. Gli avevo detto di documentarsi bene e mi dispiace non siano andate a buon fine le sue intenzioni. Si passa sempre attraverso quello che fai in campo. Tornare indietro adesso sarebbe stato possibile se avesse fatto il titolare in Portogallo e non è successo. Ha bisogno di giocare spesso ad alti livelli. La rosa? Va bene così. Stiamo attenti a quello che passa. Lisandro Lopez ha impostazione di quello che deve essere l'urlo del calciatore. Comanda in campo e ha le carte in regola per risolvere la partita quando serve. Il contrasto non gli manca. Rafinha ha questo periodo inoperoso che pesa. Abbiamo recuperato Miranda e forse D'Ambrosio. Ranocchia sta cominciando a riprendersi dal dolore alla schiena e ora siamo a posto. Cancelo resta all'Inter perché lui vuole rimanere. I direttori decidono sul suo futuro, come successo con Kondogbia".