Prima giornata di ritorno, due gli anticipi del venerdì. Il Chievo, alle 18, ospita l'Udinese, in serata tocca all'Inter, di scena sul rettangolo della Fiorentina. Un girone fa, avvio col botto per Spalletti, perfetto di fronte a una squadra, quella di Pioli, ancora in divenire. Come sottolinea il tecnico nerazzurro in conferenza, quella alle porte è tutt'altra partita. La Fiorentina ha oggi una base solida, gioca un buon calcio e gode di interessanti individualità. L'Inter, in ripresa dopo una striscia negativa, deve tornare a macinare successi, per mantenere un piazzamento utile a conseguire l'accesso alla prossima Champions.
"Abbiamo fatto buone partite ma non siamo stati bravi a mettere il nostro massimo, invece a Firenze servirà. All'inizio Pioli doveva conoscere la sua rosa, ha fatto diversi cambiamenti. Ora però è riuscito a metterla insieme al meglio. Ha buoni calciatori, ma c'è anche la qualità del tecnico. Dobbiamo tornare a mettere in campo tutte le nostre qualità, individualmente perché serva al collettivo. Ma per ora siamo davanti a squadre come le romane che l'anno scorso ci precedevano di parecchio. Juve e Napoli invece sono troppo forti. I primi hanno due formazioni titolari, gli altri giocano il calcio migliore di tutti".
Incombe il mercato, ma Spalletti, prontamente, chiude la porta. L'Inter è al lavoro per ampliare la margherita a disposizione del tecnico - si avvicina l'arrivo di Bastoni già a gennaio - ma l'attenzione va posta sulle questioni di campo. Non ci sono innesti di spicco imminenti, occorre rendere conto a un presente economico complesso. Sfruttare al massimo il potenziale attuale, questo l'obiettivo.
"Continuare a dire che per essere competitivi va fatto un mercato importante, pur avendo il club spiegato che ci sono dei paletti, è il modo migliore di farsi del male. Anche perché così si riduce la possibilità di migliorare con quelli che abbiamo. Nessuno può arrivare e cambiare le sorti di una squadra. Tutti sanno che non possiamo fare acquisti importanti in questo mercato. Devo poi valutare se chi c'è già è all'altezza di vestire questa maglia. Le cose i miei se le devono sistemare da soli. La maglia dell'Inter va portata 24 ore al giorno, non solo quando si gioca. Le altre si rafforzano? Niente alibi, vietato piangersi addosso. In difesa serve un uomo per far numero, negli altri reparti invece gente più forte di quella che ho. Ma i nomi che girano costano 30-40 milioni. E per fare uno scambio di prestiti devono volere prendere uno dei nostri. E tutti devono mettere a posto il FFP facendo numeri in entrata. Ausilio e Sabatini dovranno essere bravi a cogliere al volo un'occasione, se si presenterà".
Spalletti conferma le difficoltà nel finalizzare l'azione. Un calo generale che si riflette in zona-gol. Perisic è meno incisivo, pochi i palloni giocabili per Icardi. In questo senso, determinante trovare altre soluzioni, magari in mediana. Dall'apatia d'attacco alla solidità difensiva. Anche senza Miranda e D'Ambrosio, il fortino regge. Ottimo l'impatto di Cancelo e Ranocchia.
"Il discorso di Icardi in spogliatoio? Mauro ha insegnato ai compagni come si fa a girare in porta ogni tipo di pallone e in ogni modo... E' vero che lui subisce pochi falli e che voglio che vada sempre di più incontro al pallone. Contro la Lazio però ha fatto un grande lavoro, ma serve che tutti siano intensi per 90'. Altrimenti non possiamo andare lontano, non siamo una squadra che può permettersi di lasciare qualcuno a pascolare per il campo. Anche perché si parla di problema del gol, ma prima bisogna essere bravi a recuperare il pallone. Brozovic è bravo negli assist centrali, ma come i compagni. E come loro a volte ha fatto bene, altre meno. E non dimentichiamoci che avremo fatto solo un gol in 6 partite, ma ne abbiamo anche presi pochi. Cambiare qualcosa in attacco, anche rischiando? Io voglio migliorare, non rischiare"
Fonte dichiarazioni GDS