La stagione dell'Inter nelle ultime settimane ha preso una brutta piega: dal 5-0 al Chievo i nerazzurri hanno vinto una sola partita, ai rigori contro il modesto Pordenone, pareggiando a Torino con la Juventus soffrendo e perdendo poi tre match di fila, ultimo della lista il derby contro il Milan. La stracittadina di Coppa Italia doveva servire all'Inter per ripartire e tornare a correre per raggiungere gli obiettivi fissati ad inizio stagione. Ma non è andata così: la sfida contro i cugini rossoneri ha messo in luce, nonostante i 16 punti di differenza a favore dell'Inter in campionato, tutti i limiti della squadra di Spalletti, protagonista di una vera e propria involuzione dal punto di vista del gioco e dal punto di vista mentale. Ciò che aveva fatto il tecnico toscano nelle prime 15 giornate era stato qualcosa di sensazionale, ma le ultime uscite hanno rimesso tutto in discussione tutto, facendo sprofondare la squadra in quei dubbi, in quelle ansie e in quei timori che la fanno giocare con il freno a mano tirato. Proprio come un anno fa.

Il pareggio allo Stadium contro la Juve aveva messo davanti agli occhi di tutti una squadra solida, forte in difesa, ma capace di far male davanti con Perisic e Icardi, diventati letali sotto porta. Le ultime 4 partite non hanno però dimostrato nella di tutto questo. Nel derby perso per 1-0 ai tempi supplementari,  si sono visti tutti i limiti e le difficoltà dei nerazzurri. Il primo limite della squadra di Spalletti è senza dubbio il gioco sulle fasce: i nerazzurri giocano sempre nello stesso modo, con il pallone sulla fascia per l'esterno o per la sovrapposizione del terzino, il cross in area per Icardi che, se in forma, la mette dentro al 99%.

La touchmap di Icardi in Milan-Inter
La touchmap di Icardi in Milan-Inter

Il problema in questo caso è lo stato di forma del capitano dell'Inter che contro il Milan ha giocato solamente 19 palloni e ha tirato soltanto due volte, senza mai prendere la porta. Troppo poco per uno che deve concludere l'azione della squadra, ma non ha aiutato di certo la condizione fisica dei compagni di reparto: Candreva è risultato il "più lucido tra i meno lucidi", con qualche tentativo di sgroppata a destra, ma poche volte ha trovato Icardi in area.

Uno dei peggiori in campo è senza dubbio stato Perisic. Il croato è il simbolo dell'involuzione nerazzurra: sempre bloccato a sinistra da Abate prima e Calabria poi, poco lavoro per far salire Nagatomo, ma sopratutto tanta difficoltà nel trovare la posizione giusta capace di offrire una buona dose di fase difensiva su Suso. L'ex esterno del Wolfsburg è il secondo marcatore della squadra, ma nonostante ciò ieri sera si è divorato il gol del vantaggio davanti a Donnarumma, sparando il pallone in curva sud, tra i fischi del popolo rossonero. Ancora peggiore è stata la prestazione di Joao Mario, semplicemente inguardabile. Il portoghese viene schierato da trequartista per provare a dare più imprevidibilità per vie centrali, ma fallisce: non entra mai in partita, crea soltanto un'occasione in 67 minuti giocati e se ne divora una enorme da pochi metri, calciando addosso ad Antonio Donnarumma che diventa, per demeriti del portoghese, eroe della serata rossonera insieme a Cutrone.

La heatmap di Joao Mario in Milan-Inter
La heatmap di Joao Mario in Milan-Inter

Come evidenzia la heatmap di Joao Mario, l'ex Sporting tendeva spesso ad allargarsi a sinistra, per lasciare spazio agli inserimenti di Vecino e Gagliardini, anch'essi poco efficaci: la posizione del portoghese portava ad uno "scontro" su quella fascia con Perisic, e non a caso i due sono stati i peggiori in campo. Qualcosa è cambiato con l'ingresso di Borja Valero, che ha portato più tecnica e classe in mezzo al campo, e di Brozovic che, a differenza di Joao Mario, è stato in grado al primo pallone giocato di mettere a tu per tu con Donnarumma Perisic che però ha calciato alle stelle.

Tre sconfitte di fila iniziano a pesare sul rendimento della squadra che, nel complesso, è praticamente la stessa dello scorso anno quando si è disunita completamente alla prima difficoltà, per poi perdersi e andare alla deriva nelle ultime partite della stagione. È qui che deve essere bravo Spalletti a intervenire e a tenere il gruppo unito per ritornare a vincere in vista delle due sfide complicate con Lazio e Fiorentina, in attesa che il mercato gli porti dei rinforzi in difesa, dove la coperta è cortissima per via degli infortuni, a centrocampo, dove i nerazzurri soffrono in termini di qualità negli ultimi 25-30 metri e in attacco, dove manca una valida alternativa ad Icardi nel momento in cui l'attaccante nerazzurro vive un momento di appannamento.