Provare a ripartire, per l'ennesima volta. Il Milan di Gattuso cerca di iniziare il mini ciclo di tre partite che chiudono il 2017 con un risultato positivo che possa dare un pizzico di morale a una squadra a terra. L'avversario però si chiama Atalanta e come suo solito Gattuso è molto schietto nel presentare avversario e partita in conferenza stampa.
Milan e Atalanta vivono due momenti completamente opposti tra di loro: "La scelta di andare in ritiro è perché dovevamo dare un segnale sia io che i giocatori alla piazza. Abbiamo fatto una figuraccia, siamo stati qua, abbiamo fatto qualcosina in più. Vedo grandissimo impegno, tante volte io non mi spiego. Vedo grandi ritmi in allenamento, i ragazzi ce la mettono tutta, stanno in campo anche 30/40 minuti in più, ma questo non basta. Perché in campo diamo la sensazione di fare solo il compitino. Il lavoro che stiamo facendo in allenamento dobbiamo riuscire il più in fretta possibile a portarlo in campo. E' difficile da spiegare all'esterno ma si tocca con mano. A Verona davamo la sensazione di poter pareggiare ma siamo fragili e la fragilità ce la andiamo a cercare anche noi in tante situazioni. L'Atalanta è una squadra che vola, vengono sempre in avanti, più va avanti la partita crescono. Fanno l'Europa League, vedendo loro e vedendo noi sia la velocità che la cattiveria sono molto diverse".
Si è parlato anche di dimissioni per Gattuso, ma dopo la smentita della società arriva anche quella pubblica del tecnico: "Non ci ho mai pensato, sono stato in sede per parlare del ritiro. Per me è una grandissima occasione, sapevo quando ho accettato che c'erano delle difficoltà. Sapevo che c'è da lavorare, ho grandissime responsabilità. Abbiamo 300/400 milioni di tifosi nel mondo. Il ritiro non è punitivo. Quando abbiamo proposto il ritiro abbiamo pensato di stare qua fino alla partita con l'Atalanta". Ultimo passaggio sulla condizione fisica della squadra: "Non abbiamo perso nessuno a parte Calhanoglu, quantifichiamo i carichi di lavoro per non rischiare nulla. Speriamo di non perdere nessuno, a livello fisico siamo migliorati. Questa squadra quando corre sui 25/30 metri non fa nessuna fatica. Quando ci fanno correre troppo invece tante volte sbagliamo, cominciamo a farci vedere meno, sbagliare passaggi ed impostare".