Contro la Juventus si poteva e si doveva fare di più. Al di là della possibilità di fare punti, ciò che ci si aspettava dal Bologna non si è verificato, nella giornata di ieri, quando i felsinei hanno ceduto di schianto contro un collettivo forte ed in pieno controllo del match dall'inizio alla fine. La sfida contro la corazzata di Massimiliano Allegri ha infatti messo in evidenza tanti limiti da parte dei ragazzi di Roberto Donadoni, mai seriamente pericolosi se si esclude la timida idea di Donsah dal limite dell'area, nel primo tempo.
Sceso in campo con un 4-3-3 leggermente rimaneggiato, Okwonkwo al posto degli acciaccati Di Francesco e Palacio, il Bologna ha cercato di aggredire il collettivo bianconero fin dai primi minuti, rendendo vano il proprio progetto tattico a causa di una preoccupante imprecisione in fase di impostazione e recupero palla. Tale inconcludenza s'è messa amaramente in evidenza nei primi venti minuti di gara, quando lo stesso Bologna non ha saputo approfittare di alcuni appoggi sbagliati da parte di Miralem Pjanic, superbo dopo il suo goal ma evidentemente in difficoltà prima della magica punizione. Per battere una big, o quantomeno per provare a farlo, approfittare di eventuale crepe nel muro deve essere una sorta di dogma imprescindibile, requisito minimo di una rosa con voglia di punti nonostante il più forte avversario.
Eppure tale impegno non s'è visto, nel pomeriggio del Dall'Ara, con la Juventus pronta a tornare in sella e a sterzare decisamente grazie agli spunti dei propri singoli, da Pjanic a Mandzukic e senza dimenticare Blaise Matuidi, baluardo insuperabile e sempre vincente nei contrasti con i centrocampisti avversari. A questo, non si può non sottolineare la prestazione negativa di Mattia Destro, spesso costretto ad indietreggiare per aiutare la rosa in fase difensiva ma comunque poco pungente in avanti. Al di là della penuria sotto porta, l'ex Milan e Roma non ha brillato nemmeno tatticamente, come confermano i tanti rimproveri ricevuti durante la gara ed il cambio che, al minuto numero 53, lo ha costretto ad abbandonare prematuramente la sfida.
La sconfitta contro la Juventus, sia chiaro, non complica particolarmente il cammino del Bologna verso la salvezza, ma deve necessariamente essere presa a modello per capire fin dove ci si può spingere. Contro le grandi della Serie A, i ragazzi di Donadoni dovranno dunque cambiare atteggiamento, sfruttando la propria velocità e i propri esterni, senza dimenticare un palleggio meno frettoloso in fase di impostazione. La strada per maturare passa anche da queste sfide.