Quasi un no contest al Dall'Ara in questo pomeriggio della diciassettesima giornata del campionato di Serie A. Superiorità schiacciante della Juventus, resa concreta dai gol di Pjanic, Mandzukic e Matuidi, ai danni del Bologna, che invece alla rete non si avvicina nemmeno. Il risultato finale è uno 0-3 che non può mettere in dubbio, però, quanto costruito in questo inizio di stagione dai rossoblù: sono probabilmente più i meriti degli avversari che i demeriti propri per la squadra di casa, sconfitta più che giustamente.

Anche in questo senso vanno le dichiarazioni di Roberto Donadoni, il tecnico emiliano, ai microfoni Rai dopo il match, quelle riferite alla grandezza della Vecchia Signora, oggi mostratasi in tutta la sua grandezza: "La Juventus ha giocatori forti che riescono a trovare con il movimento degli spazi per poi offendere, nel primo tempo nelle due occasioni hanno siglato due gol. Abbiamo commesso un'ingenuità sul calcio di punizione, oggi erano molto determinati e questa è stata la grande differenza".

Ha proseguito poi la sua disamina a Sky Sport il tecnico, parlando brevemente più in generale dell'approccio e di una chiave più psicologica della gara, però sempre in relazione ad una prestazione che poteva e doveva essere migliore per superare la feroce determinazione avversaria, che unita alla tecnica superiore rappresenta una combinazione difficile da affrontare: "L’approccio è stato giusto, la Juve era avanti due a zero nel primo tempo ma non aveva creato tanto. C’è una ingenuità sul fallo che porta alla punizione, errori che dobbiamo evitare contro queste grandi squadre. La nostra però non è una valutazione negativa sulla partita, oggi loro avevano una determinazione feroce che ha fatto la differenza. Loro comunque non sono più quelli di un mese-un mese e mezzo fa: quando hanno questa intensità tutto diventa più difficile e oggi questo ha rimarcato il risultato finale".