La UEFA ha ufficialmente rifiutato la richiesta del Milan di Li Yonghong per il voluntary agreement, cioè di un piano di rientro strutturato per rimediare alle perdite accumulate negli anni scorsi che eccedono i parametri imposti dal massimo organismo del calcio europeo. Una situazione a cui si è arrivati perchè il Milan è tornato a giocare le coppe europee e quindi è entrato a pieno titolo nei meccanismi di controllo dei conti della UEFA.
Come spiegato da Marco Fassone la vita della nuova società rossonera non finisce certo qui. "La Uefa non ha ritenuto la possibilità di non darci sanzioni e ci proporrà il settlement agreement e di accettare delle sanzioni economiche - che auspico non siano eccessive e in linea con quelle attribuite in passato -, presumibilmente delle restrizioni sportive sulla lista dei giocatori che devono partecipare alle competizioni e forse altre limitazioni", le parole dell'a.d. del Milan in un video postato sul sito ufficiale del club con cui si è cercato di fare chiarezza. Le voci, infatti, sul futuro del Milan sono subito ripartite, ammesso che si fossero mai sopite, ma in questo caso ci sono almeno due precedenti che possono essere presi a modello di riferimento. Soprattutto perchè si tratta di due squadre della nostra Serie A che prima dei rossoneri sono finite sotto la lente di ingrandimento della UEFA. Si tratta di Inter e Roma.
Entrambe le squadre sono ancora in stato di settlement agreement per non aver rispettato le regole europee sui conti nelle scorse stagioni. Di solito le sanzioni della UEFA si articolano su tre anni, ma se già dopo il primo il club dimostra di essersi rimesso a posto, per dirla in maniera semplice, ecco che tutto il pacchetto sanzionatorio viene a cadere. È questo il caso, per esempio, di Manchester City e PSG, due società che però hanno delle proprietà molto particolari in grado di immettere denaro di tasca loro nel club senza grosse difficoltà, anche attraverso mega sponsorizzazioni pescate nei rispettivi paesi di provenienza. Inter e Roma, invece, hanno fatto fronte in maniera diversa alle sanzioni della UEFA. I nerazzurri hanno da un lato aumentato i ricavi commerciali e dall'altro osservato un mercato quasi sempre legato all'autofinanziamento, anche se bisogna ricordare che nell'ultima stagione in cui l'Inter è stata in Europa League, la campagna acquisti estiva era stata tutto meno che al risparmio, nonostante l'ombrello del settlement agreement fosse già aperto sulla testa dell'allora società di Thohir.
La Roma invece ha preferito lavorare molto sulle plusvalenze e le cessioni remunerative, senza per questo perdere di competitività grazie all'ottimo lavoro della società e dei dirigenti giallorossi. Il Milan ha di fronte a sè questi esempi da poter imitare per cercare di ridurre al minimo le conseguenze del settlement agreement. Probabile ci possano essere restrizioni alla rosa in caso di partecipazione alle coppe, limitazioni sul mercato e sul monte ingaggi. Con programmazione e idee chiare, però, è possibile comunque puntare in alto, in attesa di riparare gli errori delle stagioni precedenti dal punto di vista dei conti e tornare così a muoversi in totale libertà. I tifosi rossoneri hanno invocato per anni un progetto tecnico di ampio respiro che ora sembra essere arrivato, almeno a sentire le dichiarazioni della nuova dirigenza del Milan. Non resta che aspettare provando ad avere un po' di pazienza in attesa dell'evoluzione degli eventi.