L'Inter si avvicina all'appuntamento di A con pochi quesiti da risolvere. Spalletti ha un gruppo compatto, può scegliere senza particolare preoccupazione. Resta da valutare Joao Mario, bloccato in settimana dalla tonsillite ed assente nel match di Tim Cup con il Pordenone. Il modulo è il 4-2-3-1, l'unico interrogativo persiste in mediana. Vecino è a rischio squalifica, ma il tecnico non intende rinunciare all'uruguaiano. Corsa ed inserimento per infrangere il muro friulano. Posizione centrale in compagnia di Borja Valero. Lo spagnolo ricopre quindi un ruolo da regista basso, come contro la Juventus.
L'escluso è nuovamente Gagliardini, fuori nella partitissima di Torino e in ombra in coppa. Spalletti non intende privarsi di Marcelo Brozovic, un assaltatore, un calciatore in grado di coprire un'ampia porzione di campo, aumentando il tasso di pericolosità dell'undici in zona gol. Caratteristiche diverse rispetto a Borja - più volte impiegato a ridosso di Icardi - più vicine a quelle di Nainggolan, il prototipo perfetto, per Spalletti, nella linea a tre alle spalle del 9.
A sinistra, maggiori certezze. Santon è ormai in vetta alle gerarchie dell'allenatore. Un risultato conseguito con silenzio e lavoro. Rispetto a Nagatomo garantisce superiore impatto fisico. Dopo la botta rimediata con la Juve, riprende la corsia, con D'Ambrosio sul versante opposto. Ad oscurare Handanovic, la collaudata coppia Skriniar - Miranda. Perisic e Candreva - attesi a un pronto riscatto dopo 90 minuti di sacrificio all'Allianz Stadium - ai lati di Icardi. Fuori, quindi, Cancelo. Qualche malumore, il desiderio di riabbracciare il Valencia per non perdere il mondiale. Difficile l'Inter rinunci al ragazzo già a gennaio. Margherita ridotta, Spalletti non può perdere unità. Infine Eder. Smaltito l'affaticamento, è a disposizione. Carta da proporre a partita in corso.