Nessun tiro nello specchio della porta e sconfitta per 2-0 contro il Rijeka, già eliminato dall'Europa League e quarta squadra del campionato croato. Lo scenario in casa Milan è da buio pesto, da voler chiudere gli occhi nella speranza che sia tutto solo un brutto e terribile incubo. Chissà se la pensa così anche Gattuso che nel post partita è apparso molto abbattuto.
Così il tecnico del Milan in conferenza stampa dopo il fischio finale: "La scelta di lasciar tanti giocatori a casa è stata una mia scelta per poter lavorare prima di partite importanti in campionato e in TIM Cup. Abbiamo cercato di dare minutaggio a chi ha giocato poco. Ho la sensazione che sia una squadra che quando succede qualcosa di negativo scompare e penso che dobbiamo lavorare su questo. La responsabilità è mia per i giocatori che sono andati in campo. Ho la sensazione che a livello mentale sia una squadra che non riesca a reagire. La mia preoccupazione più grande è far migliorare il campo. Alla società ci penseranno Fassone e Mirabelli. Noi dobbiamo invertire la rotta, così non si va da nessuna parte".
Gattuso commenta anche la pessima prestazione di Andrè Silva: "Conosciamo tutti il suo valore. Quando gioca in nazionale fa sempre gol ed è un giocatore di livello internazionale. Oggi ha fatto fatica, sembrava un corpo estraneo dentro al campo. Specialmente in questo tipo di partita ciò che ha fatto vedere non basta. Quando hai la possibilità di giocare in Europa 90 minuti con la maglia del Milan devi fare di più. Quando si indossa la maglia del Milan bisogna rispettarla. A me brucia tutto questo. Abbiamo fatto giocare giocatori che avevano bisogno di mettere minutaggio. Non siamo venuti qua per perdere. Abbiamo un bisogno fottuto di cambiare trend e mentalità. 64% di possesso palla per noi non conta nulla. Dobbiamo giocare con veemenza e con voglia. Tutto questo ci manca".