E' tornato ad essere lui, quel mastino che abbiamo ammirato ad inizio stagione e per tutto lo scorso campionato. Il Milinkovic-Savic opaco ammirato nelle ultime tre-quattro partite non poteva essere quello vero. In una fredda serata di dicembre, nella cornice del Ferraris contro un avversario ostico come la Sampdoria, il serbo ha ritrovato se stesso ed è riuscito a riprendere per mano la sua Lazio. Una prestazione maiuscola, da otto in pagella. Ha giocato a tutto campo, ricoperto più ruoli. Un giocatore fantastico sia sul piano tattico che su quello tecnico. Una risorsa preziosissima per Simone Inzaghi che ne sfrutta a pieno tutte le sue doti.
I primi dieci minuti sono trascorsi così, via senza squilli. Fase d'ambientamento per lui e la sua squadra, poi ha preso in mano le redini del centrocampo, dominando per tutto il resto della contesa. Un gigante nel gioco aereo e una delizia con il pallone tra i piedi. Magistrale il controllo di suola e la verticalizzazione di cinquanta metri per lanciare Luis Alberto nello spazio a metà del primo tempo, occasione però non sfruttata a dovere dallo spagnolo. Una prima scintilla, un antipasto rispetto a ciò che accadrà nel secondo tempo. Numeri e giocate che solo un fuoriclasse può inventare. Oltre a garantire tanta qualità, si è contraddistinto anche per aver confezionato una prestazione maiscola sotto l'aspetto della corsa, pronto sempre a sacrificarsi in aiuto per il compagno in difficoltà.
Il meglio, però, lo ha fatto vedere nel secondo tempo, specie quando la Lazio è passata in svantaggio per mano del gol realizzato da Duvan Zapata. E' lui che ha suonato la carica ai propri compagni, timbrando il cartellino all'80' minuto avventandosi su di una palla vagante a centro area, in spaccata, facendo 1-1. Non domo, ha fatto anche partire l'azione del 2-1. Suo infatti è stato il filtrante che ha bucato la retroguardia blucerchiata e messo in movimento gli attaccanti biancocelesti, azione poi che si è conclusa con il gol di rapina di Caicedo.
Quello di Marassi è stato il quinto gol in campionato messo a segno da Milinkovic-Savic, padrone assoluto del centrocampo. Questa volta, per far tacere qualche piccola critica piovutagli sul suo conto, ha messo da parte il fioretto, ed impugnato la sciabola. Con anche il serbo così feroce, la Lazio può spingersi davvero molto lontano.