Roberto Mancini crede nell'Inter, pur sottolineando le forze del Napoli. Intervistato a La Domenica Sportiva, il tecnico dello Zenit San Pietroburgo ha parlato della corsa-scudetto, analizzando il momento attuale delle tre big della Serie A: "La Juventus non è mai morta e sarà lì a lottare fino alla fine. C'è più equilibrio ed è ancora presto, se la giocheranno fino alla fine. Forse il Napoli potrà avere più chance, gioca bene e ha equilibrio, ma anche la Roma sta facendo bene. Credo che le quattro che sono lì davanti se la giocheranno fino alla fine. Le sorprese potrebbero essere la Lazio e la Sampdoria. E anche il Bologna".
In merito all'Inter, Mancini non dimentica il suo passato, pur ricordando l'ottimo lavoro fatto sulla panchina dei nerazzurri: "Sono felice per l'Inter: sapevo che era solo questione di tempo, molti di questi giocatori sono arrivati con me. Avevamo costruito una parte importante della squadra attuale e penso a Brozovic, Miranda, Perisic e anche Kondogbia. Praticamente è nata con me...". Ma, a proposito del suo addio: "Nessun rimpianto, qualche volta serve dignità e se le cose non vanno bisogna avere il coraggio di cambiare" sottolinea.
Cambiando radicalmente argomento, l'ex tecnico dell'Inter ha parlato anche di un suo possibile futuro in Nazionale: "Allenare la Nazionale è il sogno di ogni allenatore e per me sarebbe un grande onore. Certo adesso è prematuro, in Federazione ora devono risolvere altri problemi. La partita contro la Svezia? Non ero io l'allenatore, pertanto non posso giudicare. Insigne, comunque, ha rispettato le decisioni del CT. In Italia, però, è sempre così: quando le cose vanno male si dà sempre la colpa a qualcuno" conclude.