Pensare ad una Lazio da titolo, visto l'assoluto dominio calcistico di Napoli, Juventus ed Inter, sembrerebbe uno di qui sogni che ti prendono durante le notti primaverili, con la brezza capace di accarezzarti il volto dolcemente e di accompagnarti nel viaggio onirico. Eppure, vittoria dopo vittoria, i ragazzi di Simone Inzaghi hanno seriamente smentito tutti, inanellando una serie importanti di risultati e prendendo lo scalpo di molte squadre ben attrezzate, su tutte Juventus e Milan. Senza contare la sfida dell'ultimo turno, rinviata causa pioggia, i laziali sono saldamente a quota 28, quarti e a sole quattro lunghezze dal Napoli capolista. Inutile dire che, in caso di tre punti anche nel futuro recupero contro l'Udinese, il punto di distacco sarebbe uno solo, motivo che spingerebbe un'intera tifoseria a sognare un titolo lontanissimo e manchevole ormai dal 2000.
Parliamoci chiaro, per rosa la Lazio non dovrebbe puntare così in alto ma, parafrasando una frase di Roberto Saviano, inizialmente nata per Messi e il calabrone, "i biancocelesti non lo sanno e ci provano lo stesso". Trascinati da un Immobile in stato di forma mostruoso, i ragazzi di Inzaghi hanno trovato il loro equilibrio tattico, impostando le partite sul 3-4-2-1 ma mutando come un camaleonte solido, non disdegnando cioè disposizioni iniziali più offensive, si veda il 4-3-3, o più difensiva, come il 3-5-2. E cosa manca, dunque, a questa Lazio, per sognare lo scudetto? Niente, si potrebbe dire, ed infatti con questo ruotino di marcia il titolo sarebbe seriamente alla portata.
Accantonando i sogni, almeno per il momento, per vincere davvero la Lazio dovrà necessariamente continuare ad essere costante, superando agevolmente le "piccole" ed affrontando ad armi pari le big. Già dopo la pausa, contro la Roma nell'infuocatissimo derby, i ragazzi di Inzaghi si giocheranno molto più dei tre punti e dell'onore cittadino: superare indenne la battaglia, contro una rosa in forma e tutto sommato proiettata verso nobili obiettivi, innanzitutto darebbe consapevolezza alla Lazio, allontanando almeno momentaneamente una diretta concorrente, ma poi aumenterebbe a mille l'entusiasmo, vero collante di una rosa meno attrezzata rispetto alle altre ma sicuramente più unita e coesa.
Lazio da titolo, dunque? Sì, ma vediamo, sarebbe la risposta più consona alla questione, come se ci si trovassimo di fronte ad un ragazzo a metà tra l'adolescenza e l'età adulta, che chiede quella maggiore libertà concessagli solo dopo un atteggiamento maturo e privo di "colpi di testa". Dopo la Roma, infatti, il campionato della Lazio potrebbe evolversi nella sua seconda parte, ancora oscillante tra la voglia di volare "come un'aquila nel cielo" e la paura di dover già smorzare un entusiasmo che da tempo non si vedeva nella Roma sponda biancoceleste.