Ora la Lazio inizia a far paura. Un'altra vittoria, la sesta di fila, otto su otto in trasferta dall'inizio della stagione (Europa League compresa) e la distanza dal Napoli capolista che continua ad essere minima. In attesa dell'Inter, i biancocelesti sono lì, nei quartieri altissimi della classifica, al secondo posto al pari della Juventus. Sono lì a godersi un gran bel panorama, su vista Champions. La squadra corre veloce, vince e fa sognare i tifosi che adesso iniziano ad immaginare scenari che soltanto un mese e mezzo fa erano completamente assenti. C'è grande entusiasmo nella Capitale intorno alla squadra di Simone Inzaghi, ed a testimoniarlo sono stati i tantissimi aficionados che hanno raggiunto ieri Benevento, nel lunch match dell'undicesimo atto stagionale.

La gara è stata poco più che un allenamento per Immobile e soci, troppo divario con i padroni di casa, fermi ancora al palo, in evidenti difficolta tecniche e mentali. Cinque gol rifilati alla 'Strega', potevano esserne anche di più se la Lazio avesse saputo essere più cinica sottoporta, e soprattutto se il portiere giallorosso Brignoli non avesse compiuto almeno tre miracoli. L'obiettivo era conquistare i tre punti, per continuare ad essere aggrappata alle prime della classe, che poi sono le big del campionato. Obiettivo raggiunto, senza sudare più di tanto, conservando quindi intatte sei delle sette camicie a disposizione. Napoli, Juventus ed Inter corrono a velocità spaziale, i biancocelesti però rispondono colpo su colpo, e restano in scia. Bastos, Immobile, Marusic, Parolo e finalmente Nani, con quest'ultimo che è riuscito a realizzare il primo gol 'italiano' e prendersi l'ovazione dei tanti supporters laziali presenti in massa al 'Vigorito'.

Se proprio volessimo cercare il pelo nell'uovo, la Lazio ha sofferto un pò troppo ad inizio secondo tempo, dopo che Lazaar ha realizzato il gol dell'1-3 approfittando di un rilassamento degli avversari. Ecco, Inzaghi dovrà lavorare su quest'aspetto, mentale più che tecnico. In vantaggio di due o più gol, i biancocelesti tendono a sedersi, mettendo a rischio quanto di buono riescono a costruire nelle prime parti delle gare. E' successo a Bologna nell'infrasettimanale, e lo stesso è accaduto anche a Benevento. Fortuna che la pochezza dei sanniti non ha impensierito più di tanto la Lazio che ha poi chiuso la pratica con maestrìa nella seconda parte del secondo tempo. 

Su di giri, la squadra gioca che è una meraviglia, ed Inzaghi fa incetta di complimenti. Non aveva mai segnato così tanto nella sua storia. Immobile re dei bomber, già a quota 14. Nani e la sua forma fisica ritrovata, Luis Alberto e Milinkovic-Savic continuano ad inventare gioco sulla trequarti, Lucas Leiva cervello lucido in mezzo al campo. Ieri ottime anche le prestazioni degli esterni, Marusic ancora in gol, Lukaku splendido impatto quando è entrato, autore di alcune discese sulla sua fascia di competenza degne del miglior Alberto Tomba. Tutto fila per il verso giusto, questa squadra fa sognare, e tra i tifosi biancocelesti inizia a farsi largo la parola Scudetto.