Questione di feeling... cantavano Mina e Cocciante, quali parole migliori per introdurre le voci degli ultimi giorni che stanno circolando sull'asse Milano-Ville Lumière.
Nello specifico riguardano i destini di due calciatori, due numeri 10 (uno ha dovuto lasciarlo a discapito di O'Ney), che potrebbero ritrovarsi parti integranti di uno scambio non così irrealizzabile. Parliamo di "El Flaco" Javier Pastore e di Joao Mario.
Il primo è una vecchia conoscenza del campionato italiano, classe '89, nazionalità argentina, piede educato e classe da vendere. Arrivato al PSG nel 2011 per una cifra mostre all'epoca, pari a 42 milioni, ora è oscurato da diversi "interpreti" di grande calibro come Neymar (222 milioni), Mbappè (180 milioni), Draxler (42 milioni) ed i noti Rabiot, Verratti e l'intramontabile Thiago Motta. Dopo tre stagioni da protagonista nel ruolo preferito di trequartista/esterno sinistro d'attacco e all'occorrenza centrocampista centrale (quasi 3mila minuti a stagione con diversi gol e assist, specialità della casa), causa alcuni problemi fisici e di scelte dei vari allenatori, El Flaco ha visto calare drasticamente il suo impiego, nonostante le sue qualità siano indiscutibili e cristalline.
Profilo leggermente diverso per l'ex Sporting Lisbona, classe '93, anche se il ruolo è molto simile forse non mostra ancora tutte le sue potenzialità una volta arrivato nei pressi dell'area di rigore. Prima stagione, quella passata, con alti e bassi per l'acquisto più oneroso di Suning (40 milioni) dopo un Europeo da protagonista con la maglia del Portogallo. Veloce, brevilineo, ma con alcune difficoltà di adattamento al calcio italiano. Una delle maggiori problematiche è stata il variare di diverse posizioni nello scacchiere nerazzurro: da centrocampista centrale (garantiva poca copertura), ad esterno di centrocampo fino ad arrivare al ruolo di trequartista con Spalletti in questa stagione o esterno d'attacco (con qualche difetto in zona gol). Niente da dire sulle qualità, ma qualcosa sul piano dell'impegno e sul "mordente" da impiegare una volta sceso in campo sarebbe da "sistemare", come pure la capacità di gestire i minuti in campo visto che fino ad ora ha dato il meglio di sé partendo dalla panchina, ma anche sotto questo aspetto non sempre, basti vedere ieri sera. Sceso in campo nella ripresa, è apparso svogliato perdendo subito due palloni davanti agli occhi di mister Spalletti, divorandosi un'azione colossale per chiuderla definitivamente sul 4-1, incespicando e perdendo l'attimo propizio.
Ed è proprio di queste settimane la voce di un possibile scambio che potrebbe accontentare le parti, anche se il PSG sembrerebbe completo dal punto di vista del reparto avanzato, da molti ritenuto troppo affollato. Forse ne guadagnerebbero i nerazzurri che andrebbero ad inserire in rosa un elemento di valore assoluto, che apporterebbe maggior classe al reparto e consentirebbe di schierare un trequartista abile negli assist nonché in zona gol, dove il portoghese ancora è "latitante".
Lo scambio potrebbe essere alla pari, anche se all'Inter non sarebbero molto d'accordo visto l'esborso economico e l'età dei due protagonisti. Forse un'offerta in denaro del PSG (che sembra avere le finanze floride) con l'inserimento dell'argentino potrebbe accontentare patron Zhang, voglioso di rafforzare la squadra lanciata in una rincorsa Champions partita con il piede giusto.