Diciassette come il suo numero di maglia. Diciassette come il numero di reti messe a segno da Ciro Immobile in questo pazzesco inizio di stagione per lui e per la Lazio. La squadra di Inzaghi è terza in classifica, insieme alla Juventus, e il popolo bianco-celeste si gode le reti dell'attaccante partenopeo che arrivano come se piovessero da cielo. Domenica, contro il Cagliari, un'altra doppietta per alimentare un bottino che lo colloca nella storia della Lazio. Immobile, infatti, ha messo a segno 43 reti in 54 partite con la squadra capitolina, nessuno meglio di lui, con Piola e Signori che si sono fermati a quota 42 mentre più staccati Crespo e Salas con 36 e 30.
Numeri pazzeschi per un giocatore arrivato nell'estate del 2016 tra lo scetticismo generale dopo un immenso girovagare che lo ha portato in Germania e in Spagna fino al ritorno in Italia. Dallo scetticismo, dicevamo, al rinnovo, settimana scorsa Immobile ha prolungato il suo contratto con il club di Lotito fino al 2022, con annesso ritocco dell'ingaggio. Ciro è entrato nel cuore del pubblico bianco-celeste che ha imparato ad apprezzarlo non solo per i gol ma anche per il carisma e la voglia che mette in campo, quella che a molti ricorda la fame di Giorgio Chinaglia il quale, dopo 54 partite, aveva segnato 21 reti in meno dell'ex attaccante del Genoa. Nella storia della Lazio e, allo stesso tempo, in cima alla classifica dei marcatori dei primi cinque campionati Europei. Calcolando le reti segnate sia in campionato sia nelle coppe, Immobile è al comando di questa speciale classifica con 17 gol, dietro di lui Messi e Aubameyang con 15 reti, Falcao con 14 mentre Cavani e Kane completano il quadro con 13.
Un momento idilliaco sia dentro che fuori dal campo, per lui che vive nel quartiere di Collina Fleming. Un feeling immediato con la città ma guai a fermarsi adesso, come ha dichiarato nel post partita di Cagliari con queste parole: "La classifica è bella, ci godiamo il momento e queste sei vittorie di fila, quello che stiamo facendo è davvero incredibile. Oggi non era facile, dopo la vittoria con la Juventus ci poteva essere qualche distrazione. Siamo entrati invece col piglio giusto e abbiamo vinto una gara importante. Gli obiettivi possono cambiare solo se la squadra si monta la testa. Non dobbiamo mollare: arrivare su è facile, rimanerci no. Scudetto? È facile sognare adesso, ma la squadra deve rimanere con i piedi per terra: quello che verrà di positivo, ce lo prenderemo". Testa bassa, tanto lavoro e una fame che pochi attaccanti hanno, Ciro Immobile è diventato grande e adesso non vuole fermarsi più, proprio come la sua Lazio.